Macedonia del Nord, soddisfazione macedoni aquilani

“Una soddisfazione non tanto per la scelta del nome stesso, “Repubblica della Macedonia del Nord”, ma soprattutto per i processi che il paese può riprendere, ossia riavviare i negoziati di adesione all’Unione con i suoi 36 capitoli”- commenta Abdula “Duli” Salihi presidente dell’associazione culturale Albanesi della Macedonia “Rilindjia”.
C’è soddisfazione anche da parte della comunità macedone-albanese residente all’Aquila per l’accordo raggiunto tra il loro Paese di origine e la Grecia. Ieri è stato siglato un accordo preliminare affinché il nuovo nome della Macedonia diventi Repubblica della Macedonia settentrionale. “Una soddisfazione non tanto per la scelta del nome stesso, “Repubblica della Macedonia del Nord”, ma soprattutto per i processi che il paese può riprendere, ossia riavviare i negoziati di adesione all’Unione con i suoi 36 capitoli”- commenta Abdula “Duli” Salihi presidente dell’associazione culturale Albanesi della Macedonia “Rilindjia”.
Un discorso interrotto nel lontano 2004 proprio a causa del nome del Paese. L’accordo, potrebbe altresì dare nuova linfa alla possibilità che la Macedonia entri a far parte della Nato.
“Sono passi che sicuramente portano beneficio al Paese e anche nell’intento di contribuire a migliorare il tenore di vita dei suoi abitanti e di un sodalizio che rappresenta la comunità non Ue più numerosa qui nell’Aquilano”.
Le controversie hanno origine dal 1991, anno in cui la Macedonia dichiarò la propria indipendenza dalla Jugoslavia segnando l’inizio della nuova Repubblica della Macedonia. Uno status che Atene non ha mai accettato prima di ora, avviando a più riprese delle forme di rivendicazione (non territoriale) sulla base della denominazione della storica regione greca che è conosciuta proprio come Macedonia. Successivamente, nel 1993 le Nazioni Unite hanno suggerito l’uso di un nome temporaneo – FYROM – Former Yugoslav Republic of Macedonia – Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. “Questo accordo mira ora a superare questa fase temporeanea e a creare le condizioni di stabilità e pace in questo territorio balcanico”.