Ance, elezioni importanti per la ricostruzione

29 giugno 2018 | 18:45
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Ance, elezioni importanti per la ricostruzione

“Nella ricostruzione post sisma è mancata una programmazione generale sugli effetti positivi e negativi delle singole scelte” dice Francesco Laurini. Domani le elezioni del nuovo Presidente Ance che è il “principale attore della ricostruzione, esecutore ed applicatore di norme dello Stato, ma anche esecutore sociale di distribuzione di reddito e di economia su scala non solo locale”.

«L’elezione del Presidente ANCE della provincia di L’Aquila, domattina, segnerà una nuova opportunità per la città, qualora essa, ovvero i suoi cittadini costruttori iscritti all’ANCE ed in regola con i pagamenti, privilegino il contenuto di esperienza e continuità imprenditoriale rispetto ad una pur interessante storia familiare.»

Queste le parole di Francesco Laurini, Presidente C.d.A. UNIREST.

«I nostri competitori un tempo erano i nostri vicini di casa ed/o di provincia – , oggi essi sono su scala quantomeno Europea e per tale ragione il livello qualitativo delle scelte è bene si alzi ai massimi termini, quindi professionalità, affidabilità, innovazione, energia, esperienza, consolidamento generale sono indispensabili e non sostituibili da buona volontà o storia indiretta, è bene quindi evitare di far prevalere i sentimenti alla razionalità.»

«L’ANCE è il principale attore della ricostruzione, esecutore ed applicatore di norme dello Stato, ma anche esecutore sociale di distribuzione di reddito e di economia su scala non solo locale.»

«Intorno al sistema delle costruzioni gira un mondo infinito di interessi e di marginalità tali da assicurare il rientro in favore dello Stato di tutte le somme da esso destinate alla ricostruzione, e non solo, questo nel termine di soli pochi anni, ovvero, il nostro finanziatore (lo Stato) riacquisisce le somme da esso anticipate, tramite servizi, tasse dirette e indirette, imposte e azioni sociali, tutto quanto destinato alla ricostruzione nel giro di circa un quinquennio.»

«Nella ricostruzione post sisma è mancata una programmazione generale sugli effetti positivi e negativi delle singole scelte, cioè, pochi o nessuno ha analizzato l’effetto delle norme sulle attività cogenti e successive, si è così verificato un tracollo del mercato immobiliare (di tutto il mercato e non solo dei costruttori) impoverendo il patrimonio di ognuno di noi, non sì è ricostruita una città evoluta e d’avanguardia, abbiamo cioè pensato alla ricostruzione dov’era e com’era, senza aggiungere tecnologia, sicurezza, contenimento energetico (tranne i limiti imposti dalle norme) e senza innovare, mancando così l’obiettivo di creare un modello L’Aquila per la ricostruzione/costruzione, come invece, ad esempio, ha fatto Bolzano con Casaclima. Facciamo, forse, ancora in tempo e questo è certamente un impegno.»

«Le nostre università, non sono state valorizzate e stimolate nel modo giusto e possibile, si doveva e si dovrebbe utilizzare e promuovere il nostro sapere sul luogo, onde stimolare i giovani alla permanenza ed allo sviluppo, invece molto spesso si sente e si vede un certo illogico interesse esterofilo e comunque oltreconfine regionale, penalizzando così la nostra zona nella visione pluriannuale, valorizzare il prodotto dell’Università significa valorizzare il territorio.»

«Non è veicolata o lo si è fatto poco, la sicurezza raggiunta dai nostri immobili nel post sisma e si è dato poco risalto agli aspetti storico artistici che sono nostri, le mura cittadine sembrano una cosa comune ed invece sono elemento di grande promozione culturale e turistica.»

«Non si è dato spazio ai Project financing, né sul piano locale né sul piano provinciale, onde consentire alla moltitudine di imprese di essere stimolate di stimolare di raggrupparsi e di proporre idee di attrattività cittadine, tali da scrivere il nostro presente su progetti di coraggio di innovazione e di adeguamento delle necessità della società che cambia e che, ora più di ieri, ha bisogno di identità e di appartenenza.»

«In sostanza, essere orgogliosi di vivere in luoghi ricompresi nella provincia di L’Aquila, significa conoscerne i vantaggi, le realtà e le potenzialità ed anche proporre gli adeguamenti per vivere in città accoglienti e sicure, cosa che dovremmo e potremmo permetterci, dato il momento attuale.»

«L’ANCE in tutto questo ha un ruolo fondamentale di promotore, in quanto detiene le risorse ideologiche e tecniche nonché esecutive di programmi e progetti, basati sulla perfetta conoscenza delle realtà e delle difficoltà locali.»

«Sulmona vive ad esempio in questo momento una grave crisi lavorativa, molte imprese chiudono i battenti e questo è un danno anche per le imprese che sopravvivono, si impoverisce il territorio economicamente e nelle idee, si abbandona il territorio; Ance può generare accordi, sollecitare soluzioni e suggerire attività perché conosce il sistema dall’interno, è responsabile ed abituata (ANCE e quindi le Imprese) a vivere nella incertezza e ricercare questa ai soli fini di programmare attività attinenti.»

«Superare il gap è possibile con progetti globali e di sviluppo specifico di zona, unendo le forze e le idee, ovviamente si deve avere conoscenza di dove si parte e dove si arriva, facendo prevalere la programmazione strutturata e non il semplice sentimento, lavorare di testa e non di pancia.»

«Avezzano, mantiene una sua autonomia economica, ma anche qui i problemi sono alla porta: troppo immobilismo, troppa inattività e mancanza programmatoria e quindi il mondo delle imprese rischia di implodere su se stesso, visto che ogni impresa vive di programmi e sull’anticipo delle attività rispetto alle necessità locali.»

«Queste, ma non solo, sono parte delle idee e delle strategie che leggo dal sistema territoriale e questo è l’humus su cui è possibile seminare un’altra provincia ed un’altra ANCE.»