Barisciano, rivive il Diario di Canziani del 1913






Si è svolta ieri pomeriggio a Barisciano la presentazione del libro di Estella Canziani “Attraverso gli Appennini e le Terre degli Abruzzi”, tradotto dal professore Diego Grilli. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Donne.
L’evento, organizzato dall’Associazione Donne, è stato ospitato in uno dei più suggestivi scorci del centro storico del paese, in un’antica dimora signorile fresca di ricostruzione.
Davanti alla partecipazione attenta di tanti cittadini, sono stati rappresentati alcuni brani del diario della Canziani, scritto nel 1913 quando la pittrice, londinese di padre italiano, venne a visitare le terre degli Abruzzi.
Il diario, pubblicato originariamente nel 1928 e tradotto in italiano per la casa editrice Synapsi, è un crogiuolo di culture, magie, tradizioni ancestrali e superstizioni, e descrive quell’Abruzzo viscerale e selvaggio che anni dopo Gabriele D’Annunzio renderà letteratura.
È ciò che ha sottolineato nel suo intervento il prof. Grilli, insegnante di lingua e letteratura inglese e per anni direttore degli Istituti Italiani di Cultura all’estero.
Grilli ha definito l’opera della pittrice londinese come una vera e propria riscoperta identitaria: un mondo arcaico – il nostro – spazzato via dalla prepotenza della società industriale.
Un viaggio incredibile: da “Aquila”, passando per Campotosto, Barisciano, Santo Stefano, Calascio, Castel del Monte, Castelvecchio, Sulmona, Scanno, Castel di Sangro, Cocullo, Anversa, Celano, Pescocostanzo e Isernia.
Gli Abruzzi, terra di briganti; gli abruzzesi, gente guardinga ma dal cuore buono.
Il diario della Canziani è una ricchezza di colori, di voci dallo “strano accento”, di amuleti e manufatti contro il malocchio, di strade tortuose, di donne dagli abiti orientali e di contadini-pastori.
È l’incontro tra una donna proveniente dal cuore della Rivoluzione Industriale e un mondo rurale ai margini della Storia.
In una calda domenica pomeriggio Estella, suo padre, il “poeta pastore”, l’arciprete di Santo Stefano – e tante altre figure di un tempo perduto – hanno ripreso vita e voce davanti al pubblico di oggi.
A coronare l’evento una mostra dei dipinti di Estella, oggi esposti al museo di Birmingham, e l’esibizione del Coro di Tempera.