L’Aquila Calcio, si ricomincia da zero

Passato invano il termine per il perfezionamento dell’iscrizione dell’Aquila Calcio in Serie D. Si ricomincia dai campionati minori.
Era nell’aria, ma fino alla fine i tifosi hanno sperato in un intervento dell’ultimo minuto che però non c’è stato. Sono infatti scaduti i termini per perfezionare l’iscrizione in serie D dell’Aquila Calcio. «Un destino già scritto» aveva commentato l’assessore allo Sport Alessandro Piccinini. Ultrà sul piede di guerra: striscione contro tutti a piazza D’Armi.
Di Benedetto: «Se si dovesse accertare comportamento ambiguo dell’amministrazione, Piccinini dovrebbe dimettersi».
«Oggi ci attestiamo come l’eccezione che conferma la regola: l’Avellino, l’Udinese, il Perugia, dopo i terremoti che hanno scosso le rispettive terre, approdarono in serie A; L’Aquila Calcio invece ricomincerà dai campionati più bassi, confermando, al paragone, solo la mancanza di una visione di marketing territoriale». Così il consigliere comunale Americo Di Benedetto, allo scadere del tempo utile per il perfezionamento dell’iscrizione in Serie D. «Uno scenario davvero preoccupante se pensiamo alla città – cantiere più grande d’Europa e allo stadio, l’Italo Acconcia, pronto per ospitare incontri di ben altro livello. Dalle tachicardiche trattative di agosto scorso con il gruppo imprenditoriale Fioravanti, poi naufragate, all’istituzione del comitato dei garanti (formula usata, senza alcun successo, anche nella situazione dell’Aquila Rugby), dalle foto sorridenti allo stadio, Piccinini, Liris, Ius e Conti, alle interlocuzioni, poi smentite dallo stesso interessato, con l’imprenditore Iannini, fino all’ultimo video messaggio al vetriolo di Ius, la storia dell’Aquila Calcio di questo ultimo anno è stata, a dispetto di quanto dichiarato dall’assessore Piccinini, solo un voler credere nelle favole. Le iniezioni di ottimismo sicuramente fanno bene all’umore di tifosi e giocatori, ma come si spiega alla città che si è passati da un possibile rilancio della squadra ad un azzeramento della stessa? Non di certo con il tardivo richiamo paternalistico alla realtà dell’assessore allo Sport e non di certo senza una adeguata relazione in Consiglio Comunale sugli ultimi accadimenti: sono vere le voci di una cordata parallela alle trattative con Ius? Quanto è stato tentato da questa amministrazione per salvare L’Aquila Calcio? Allo stato attuale i consiglieri comunali devono accontentarsi solo delle dichiarazioni dei diretti interessati a mezzo stampa e di deplorevoli accuse reciproche. Di certo è mancata, come in tutti gli altri settori comunali, una pianificazione e dunque una strategia sul futuro della squadra, dello sport e, non ultimi, dei tifosi che non hanno mai smesso di coltivare la speranza di vedere militare L’Aquila Calcio in categorie più adeguate ad un capoluogo di regione. Se si dovesse accertare che l’amministrazione comunale abbia tenuto un comportamento ambiguo e dannoso nella vicenda, intrattenendo trattative parallele con diversi soggetti e comportando il fallimento della squadra, l’assessore Piccinini dovrebbe dimettersi all’istante, riconoscendo alla città un anno di errori».