Saccocce a ciammarica e niente calcio

“L’Aquila calcio è sparita completamente e se un qualche nuovo principio avrà, sarà nei campetti di periferia a giocare magari con il San Gregorio che per lei sarebbe già un grande onore”.
L’Aquila calcio è sparita completamente e se un qualche nuovo principio avrà, sarà nei campetti di periferia a giocare magari con il San Gregorio che per lei sarebbe già un grande onore.
L’Aquila calcio è sparita perché non ha mai avuto una dirigenza degna di questo nome e, quando ci ha provato con qualche dirigente di rilievo, guarda caso si è trattato sempre di imprenditori che l’hanno sfruttata fino all’estremo e che quando il limone era spremuto hanno lasciato il campo ad altri. Per anni abbiamo sfiorato la serie superiore, anche la B, ma dopo un girone esaltante d’ andata, al ritorno siamo precipitati nell’abisso: e la ragione era molto semplice, la serie superiore sarebbe costata troppo e non conveniva ai presidenti di turno.
Una volta l’ex e giovanissimo assessore comunale allo sport Giampaolo Arduini cercò di mettere insieme un po’ di “magnati” aquilani per ridare la gestione dell’Aquila calcio alla Città: Riunioni su riunioni.
Io ero all’Ufficio stampa del comune e vi partecipai. Alla riunione conclusiva, Arduini fece passare un foglio bianco tra le mani degli imprenditori per mettere nero su bianco.
Quindici imprenditori messi insieme non arrivarono ad un totale di dieci milioni. Contemporaneamente gli imprendiori pescaresi avevano messo a disposizione della squadra della loro città dieci miliardi.
L’Aquila fallisce perché gli imprenditori aquilani hanno le tasche a ciammarica.
I soldi li prendono ma non li cacciano e in questi tempi della ricostruzione post-sismica di soldi ne hanno presi anche troppi.
Siamo gente piccola, meschina noi dell’Aquila. Non riusciamo ad avere e a gestire una squadra di Calcio di infima serie, e pretendiamo di gestire ed essere un Capoluogo di Regione.
Per essere un Capoluogo di regione il blasone non basta. Ci vuole un cuore grande e noi non l’abbiamo e forse non l’abbiamo mai avuto.