
Anche quest’anno il jazz italiano torna a mobilitarsi per le terre colpite dal sisma con centinaia di musicisti che si esibiranno in quattro città coinvolte: il 2 settembre sarà la volta dell’Aquila.
Anche quest’anno il jazz italiano torna a mobilitarsi per le terre colpite dal sisma con centinaia di musicisti che si esibiranno in quattro città coinvolte: il 2 settembre sarà la volta dell’Aquila, precede la data abruzzese quella del 30 agosto a Camerino (Mc), il 31 agosto a Scheggino (Pg), l’1 settembre ad Amatrice (RI).
Fortemente voluta dal Mibac, dai sindaci dei quattro centri coinvolti e dal musicista e direttore artistico Paolo Fresu, l’iniziativa sarà caratterizzata da una natura itinerante: quattro giorni di grande musica che tracceranno un ponte ideale, un filo indissolubile di bellezza e arte nel cuore dell’Italia.
L’evento è stato presentato al Mibac alla presenza, fra gli altri, del sottosegretario Gianluca Vacca, di Paolo Fresu Direttore artistico e Presidente Iji, Filippo Sugar Presidente Siae e Andrea Miccichè Presidente Nuovoimaie.
Presenti Pierluigi Biondi, Sindaco de L’Aquila, Gaetano Blandini Direttore Generale SIAE e i sindaci e gli assessori dei comuni di Amatrice nel Lazio, Camerino nelle Marche e Scheggino in Umbria.
«Sono emozionato, non in maniera retorica, perché per noi abruzzesi il 2009 è uno spartiacque: c’è un prima e un dopo» ha spiegato Gianluca Vacca.
«Mi sento particolarmente emozionato nel presentare un evento come questo. Il 2009 l’ho vissuto da cittadino, il 2016 da parlamentare – e da deputato della commissione Cultura ho cercato di dare un contributo concreto – e ora sono al governo. Voglio quindi in questa veste impegnarmi in prima persona sulla ricostruzione e sul restauro dei beni culturali, per questo ho chiesto al ministro la delega alla ricostruzione post sisma – ha sottolineato – a testimonianza di come l’arte e la cultura siano un mezzo di rinascita di una comunità. Le mie prime visite da sottosegretario – ricorda Vacca – sono state a L’Aquila e presto andrò a visitare i luoghi del sisma del 2016. Il compito del ministero è di far sì che iniziative come queste abbiano una durata nel tempo, per dare anche un messaggio di come la cultura possa aiutare la rinascita di un popolo. Dal Mibac – ha concluso Vacca – c’è l’impegno massimo su questo e sul restauro dei nostri beni.»