L’Agir spacca il centrodestra

Biondi eletto presidente Agir, ma la spartizione del cda non è gradita alla Lega.
Dopo tanta attesa entra in funzione l’Agir, l’Autorità regionale dei rifiuti composta dai primi cittadini della Regione Abruzzo, con l’elezione del consiglio di amministrazione che accontenta centrosinistra e centrodestra, ma lascia fuori Lega e Udc. Polemiche all’interno del centrodestra.
Agir, il consiglio di amministrazione.
Un accordo tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e PD avrebbe portato all’elezione del consiglio di amministrazione dell’Agir, l’Autorità regionale rifiuti, formato dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi (presidente), il sindaco di Cansano Mario Ciampaglione, il sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis, il sindaco di Bellante Giovanni Melchiorre, il sindaco di Elice Domenico De Massis, il sindaco di Guardiagrele Simone Dal Pozzo e il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca. Una spartizione salomonica che però ha lasciato una profonda cicatrice nel centrodestra.
Agir, Lega sul piede di guerra.
Se il Pd aquilano ha salutato con favore l’elezione di Ciampaglione, nel centrodestra la spartizione del cda ha generato le proteste della Lega, con il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma che è sbottato su Facebook: «Sono in*****tissimo! Ora basta veramente! La Lega ha una dignità e va rispettata. Tenetevi l’Agir insieme al Pd. Noi liberiamo l’ Abruzzo». Anche l’Udc non avrebbe gradito. Una grana in più per il centrodestra, in vista delle prossime elezioni regionali.
Agir, soddisfatto il PD.
«Dopo anni di attesa, – scrive in una nota il PD aquilano – con l’elezione degli organismi statutari, si rende operativa l’Autorità regionale per la gestione integrata dei rifiuti. Un passaggio importante, più volte rinviato negli anni passati, che rende compiuta la riforma della governance di uno dei settori più strategici e delicati a livello regionale. Come forza politica di governo siamo molto soddisfatti per aver contribuito attivamente al positivo risultato attraverso un accordo ampio tra le componenti politiche e i sindaci. Pur avendo, nella ripartizione delle quote regionali, un’ampia maggioranza che ci avrebbe consentito di decidere autonomamente la composizione degli organismi abbiamo preferito un accordo con le altre forze politiche definendo, così, il profilo di una gestione condivisa del settore rifiuti: un segnale di apertura e lungimiranza. Le scelte compiute per la nostra provincia sono frutto di un lavoro dal basso che il Partito democratico ha promosso con i sindaci, rispondendo a criteri di rappresentanza territoriale e appartenenza politica. Faccio i migliori auguri a Mario Ciampaglione eletto nel Consiglio direttivo, anche in rappresentanza dei piccoli comuni, e ringrazio tutti i sindaci del PD e di area che hanno contribuito ad ottenere questo risultato con spirito di unità e responsabilità. Porteremo dentro l’Autorità un’idea chiara di gestione del settore rifiuti, ponendo al centro del nostro impegno gli interessi delle comunità locali, l’insostituibile ruolo regolatore del pubblico in collaborazione con i privati, la configurazione di un impiantistica regionale equilibrata ed efficiente, la determinazione di tariffe eque che tengano conto della complessità del territorio regionale. A tal proposito è importante sottolineare come le forze politiche, in questa vicenda, abbiano ripreso in mano il rapporto diretto con i sindaci e con le compagini societarie, mettendo da parte le posizioni ambigue di un civismo anonimo che in questi anni, anche nel settore rifiuti, aveva generato difficoltà e conflitti. Continueremo questo lavoro di raccordo con i nostri sindaci e gli amministratori anche sulle altre rilevanti questioni che riguardano il territorio.