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Kaos, la causa della morte infiamma Fabiano

1 agosto 2018 | 13:05
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Kaos, la causa della morte infiamma Fabiano

Domenica 29 luglio Fabiano Ettorre aveva trovato il proprio cane Kaos morto nel giardino di casa sua a Sant’Eusanio Forconese, presumibilmente stroncato da una dose letale di veleno. Con sorpresa legge oggi la notizia non ufficiale che Kaos sarebbe morto per cause naturali e dice la sua.

Domenica 29 luglio Fabiano Ettorre aveva trovato il proprio cane Kaos morto nel giardino di casa sua a Sant’Eusanio Forconese, presumibilmente stroncato da una dose letale di veleno.

Ancora frastornato dalla perdita dell’affezionato compagno a quattro zampe e ancor più dalla risonanza mediatica che la sua morte ha prodotto, Fabiano Ettorre legge oggi con sorpresa la notizia non ufficiale che Kaos sarebbe morto per cause naturali.

La morte per infarto

«Stamattina ho appreso la notizia secondo la quale Kaos sarebbe morto per cause naturali, per un infarto. Questa notizia è uscita inspiegabilmente, senza documentazione o comunicazioni ufficiali – spiega Ettorre -. Gli stessi medici legali che hanno effettuato l’autopsia sono ancora in attesa di ulteriore documentazione per poter fornire una risposta ufficiale… Come è possibile, in mancanza di documentazione ufficiale o prova scientifica, affermare una cosa simile? Ad oggi siamo ancora fermi all’ipotesi del presunto avvelenamento, come si può affermare che il cane sia morto a causa di un infarto?»

«Inoltre – prosegue Ettorre -, il cane presentava fuoriuscita di sangue dalla bocca e dal retto: anche se non siamo ancora in possesso di una risposta ufficiale, questo elemento non fa che riportarci comunque (a livello di presunzione) al quadro clinico dell’avvelenamento. Quindi mi sembra strano che si possa con tanta leggerezza parlare di “infarto”.»

 Lunedì mattina l’autopsia

«La salma è stata sequestrata domenica 29 luglio alle ore 19 – racconta Ettorre -. L’autopsia è stata fatta subito: lunedì 30 alle ore 9:00. Nel frattempo io avevo mandato una comunicazione tramite posta certificata alla Procura dell’Aquila e mi ero costituito parte civile chiedendo che la salma non venisse toccata senza prima avermi dato modo di trovare un mio consulente di parte per farlo assistere all’esame autoptico.»

La comunicazione dei medici legali

Gli stessi medici legali incaricati di effettuare l’esame autoptico, il dottor Pierluigi Castelli edEnrico Moriconi di Genova hanno dato comunicazione in tal senso al proprietario di Kaos:

“Da un punto di vista clinico l’anamnesi riferita dal proprietario può fare sospettare una forma di avvelenamento da dicumarolo o altra sostanza tossica. Solo un esame necroptico e tossicologico potrà rivelare la vera causa della morte. L’infarto è rarissimo nel cane e l’eventuale etiologia cardiologica in un cane così giovane (Kaos aveva solo 3 anni e mezzo, nd.a.) e, in assenza di precedenti sintomi correlati, dovrà essere supportata da accertamento di malformazioni cardiache congenite”.

“Non chiamatelo cane-eroe”

Ettorre vuole vederci chiaro, così come vogliono vederci chiaro i dottori Castelli e Moriconi.

Cerca inoltre di reggere alla pressione mediatica derivante dalla condivisione virale delle notizie su Kaos e ci tiene a sottolineare una cosa: «Kaos è stato operativo e prezioso nelle ricerche del post sisma di Amatrice e Campotosto e ha aiutato a salvare delle vite ma non chiamatelo “cane-eroe”, i “cani-eroi” sono altri, sono quelli che svolgono ricerche per 10 anni o muoiono nell’esercizio delle loro funzioni.»