Collemaggio, lavori in corso e imminenti aperture






Collemaggio si completa: a breve la riapertura del parco del Sole e il ritorno dell’organo all’interno della basilica.

Era stato quasi completamente distrutto dal terremoto del 2009 l’organo a canne risalente al XVII secolo. C’è un via vai di persone oggi all’interno della basilica riconsegnata alla città lo scorso dicembre. Il piccolo cantiere nella navata sinistra della chiesa è dedicato al rimontaggio del prezioso strumento che sarà riportato esattamente dov’era prima del sisma.

I danni del terremoto e i lavori
Le scosse del terremoto del 2009 hanno causato il crollo della parte terminale della navata della basilica causa del quale l’organo a canne è andato distrutto. Tra il 4 e l’11 agosto dello stesso anno, a cura di Legambiente, sono state recuperate le parti superstiti dello strumento, tra le quali il somiere, gli elementi della cassa e della cantoria più alcune canne.

Si è riusciti a recuperare e riposizionare tutti i frammenti, compresi i più piccoli. Purtroppo per il momento non è stato possibile recuperare la parte fonica dello strumento.

Ad eseguire il restauro dell’organo di Collemaggio con l’affidamento della Soprintendenza, la ditta Carnicelli Dario & figli di Norma Carnicelli e Silvano Di Stefano: «Il crollo del transetto della Basilica di Collemaggio, a seguito del sisma dell’Aprile 2009 – spiega al Capoluogo.it il direttore tecnico Norma Carnicelli – ha provocato la quasi totale disgregazionedella maestosa opera lignea, tratta in salvo e posizionata all’interno di casse che hanno poi permesso di valutare in modo più appropriato il livello effettivo di danno e ha cominciato a prendere forma l’idea di un intervento di riassemblaggio e di restauro della cassa d’organo e della cantoria con il relativo apparato decorativo, nonostante la situazione fosse drammatica».
«La nostra ditta – aggiunge Norma Carnicelli – è stata onorata di effettuare un lavoro così imponente e orgogliosa di restituire alla città uno dei suoi gioielli più importanti a ridosso della Perdonanza Celestiniana».

Il lavoro complessivo è diretto dal Segretariato regionale MIBACT Abruzzo. RUP arch. Patrizia Tomassetti, progetto esecutivo e direzione lavori dott.ssa Biancamaria Colasacco con il supporto tecnico del geom. Claudio Tatoli. Nel corso del restauro è stato chiesto ed ottenuto il prezioso supporto tecnico scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. L’intervento sulla struttura lignea è stato realizzato grazie a una generosa donazione di PricewaterhouseCoopers. Il restauro/rimontaggio della struttura di supporto è stato offerto da ARCAS Spa e diretto dalla Soprintendenza per L’Aquila e cratere.


«Il restauro – prosegue il direttore tecnico – è stato organizzato con il fine di restituire all’opera consistenza attraverso un consolidamentostrutturale e un reintegro delle parti mancanti, oltre che mirato alla piena restituzione estetica delle preziose superfici decorate, dipinte e dorate, attraverso, ad esempio, il ristabilimento della coesione e adesione tra supporto, strati preparatori e pellicola pittorica e il ripristino della doratura tramite la stesura di foglia d’oro»
Parco del Sole, apertura imminente
Da qualche giorno si conosce la data: il 6 agosto alle ore 11 si svolgerà la cerimonia di riapertura del Parco del Sole che torna fruibile alla città con una vesta tutta nuova.

Verde in abbondanza, nuove piante accanto a quelle storiche, restayling degli arredi e del percorso per gli sportivi.

Il centro della scena sarà occupato dall’Amphitheater firmato dall’artista newyorkese Beverly Pepper, una delle maggiori esponenti del movimento artistico della “Land art”.

L’opera è costata 2 milioni di euro e finanziata da Eni, unitamente al restauro della basilica di Collemaggio, 12 milioni di euro. Il teatro, che incide su un’area di 3.000 metri quadri, è stato pensato per essere il più grande spazio per spettacoli all’aperto del Centro Italia. L’anfiteatro all’aperto potrà ospitare concerti d’estate e una pista di pattinaggio in inverno e avrà all’ingresso due sculture: le due “Colonne di Narni”, ognuna delle quali è alta oltre sei metri, dal diametro di 50 centimetri e dal peso di 5 tonnellate, donate dall’artista alla città e arrivate la scorsa estate tramite la Fondazione Carispaq.
Quest’anno, L’Aquila, vivrà la sua Perdonanza all’interno della basilica restaurata dopo 10 anni
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