
Il gruppo di ventitré giocatori, che muterà a seconda della categoria, svolge il primo allenamento. Cappellacci: “Bel segnale, pronti a tutto”. Le parole di Maurizio Ianni e Alessio Ruci.
Il gruppo di ventitré giocatori, che muterà a seconda della categoria, svolge il primo allenamento. Cappellacci: “Bel segnale, pronti a tutto”. Le parole di Maurizio Ianni e Alessio Ruci.
Primo allenamento per la nuova L’Aquila Calcio: tra le mura del “Gran Sasso d’Italia”, inizia a prendere forma un gruppo che sicuramente muterà nei prossimi giorni.
Ventitré i ragazzi in campo per il primo incontro, domani si aggregheranno altri due giocatori: Della Penna, ex Paterno, mezzala che l’anno scorso ha segnato nove goal, e Rovo. Ai microfoni della stampa, Maurizio Ianni, direttore dell’area tecnica.
«È stato importante ripartire per cominciare a lavorare sul campo con il mister: siamo in difficoltà per la categoria, che farà mutare la rosa inevitabilmente. Giocatori come Ruci e Ranelli, ad esempio, possono pensare a rimanere solo in casi molto particolari. Per adesso sono nostri ospiti, vedremo se il progetto riuscirà a tenerli legati qui.»
Le parole più attese sono quelle del tecnico rossoblù Roberto Cappellacci.
«La cosa particolare è che L’Aquila è di nuovo sul campo: è un bel segnale per tutti. Io ho il piacere di fare parte di questa nuova L’Aquila: sono pronto a qualsiasi categoria e a qualsiasi evenienza. Non sono stato convinto da nessuno a prendere parte a questo progetto: sono stato disponibile fin dal primo momento, per L’Aquila.»
Rilascia alcune dichiarazioni Alessio Ruci, ex rossoblù che oggi si è aggregato al gruppo, ma che quasi sicuramente non resterà. Per lui, nel corso dell’estate, tante richieste, tra cui Matelica, Andria e Gavorrano.
«Sono tornato oggi per allenarmi: ho ricominciato e sto abbastanza bene, ma al 90% non credo di rimanere. Ho voluto toccare con mano la situazione, ma mi resta difficile rimanere anche se fosse Eccellenza, anche per le mie ambizioni personali. Spero che L’Aquila riparta con una società seria: questa squadra e questa città non meritano categorie come queste.»