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Castel di Ieri, rock e turismo sotto la torre

27 agosto 2018 | 10:09
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Castel di Ieri, rock e turismo sotto la torre

Il fascino di Castel di Ieri: chiude dopo 17 anni, con Eugenio Finardi, il Rock Nights. Ma il borgo conquista anche i giapponesi…

Con la superba esibizione di Eugenio Finardi di sabato notte, si è chiuso il Castel di Ieri Rock Nights, vero e proprio appuntamento fisso dell’estate abruzzese.

Dal 2002 sono state decine i gruppi che hanno suonato nel bel borgo, richiamando artisti e pubblico da ogni parte d’Italia: dalle coverband molto apprezzate ai protagonisti del rock italiano.

castel di ieri rock night

Massimo Bubola, Massimo Priviero, Riccardo Maffoni, Motordeath: ogni sfaccettatura del rock è stata scandagliata e offerta in questi diciassette anni. Ma, parafrasando The Doors, “this is the end”: è stato questo il claim dell’edizione appena conclusasi.

Una decisione, quella di terminare il popolare festival, presa nel corso dell’ultima assemblea dei soci dell’associazione che ogni anno ha organizzato il Rock Nights.

Diversi i motivi che hanno portato alla sofferta decisione: personali, legati ai diversi impegni degli organizzatori e ad uno scarso ricambio generazionale, e di natura economica.

“Con l’unica eccezione del Comune di Castel di Ieri – cui va sempre la nostra riconoscenza – con l’acquisizione della CarispAQ da parte del gruppo BPER abbiamo perso lo sponsor più importante e anche gli altri vanno via via diminuendo, sicché sono ormai due, tre anni che chiudiamo il bilancio in passivo pur limitando al massimo le spese. La situazione non è certo destinata a migliorare in futuro.
Quindi, indipendentemente dalla nostra volontà, nel giro di qualche anno ci troveremmo senza soldi e dovremmo chiudere bottega comunque: tanto vale allora, abbiamo pensato, farlo alla grande investendo in un solo colpo tutte le risorse accumulate in tempo di vacche grasse”.

Appunto, il concerto finale di sabato.

castel di ieri rock nights

Grazie a Vittorio Pasquali e al fotografo Costa Tuccori per le immagini

Si chiude così una esperienza bella e importante, che ha fatto conoscere ovunque il borgo subequano –colpito dal sisma e risorto ancor più bello negli ultimi anni– e che mostra tanti diversi aspetti del turismo possibile.

Un paese che vive d’estate – e non solo – e che investe, nel suo piccolo, nella promozione turistica. Nel 2013 un bel documentario di una emittente tv giapponese mostrava le bellezze di Castel di Ieri: immagini che hanno rapito il cuore di un disegnatore nipponico che ha deciso di comprare casa proprio nel borgo subequano.

Tanti gli stranieri che, rapiti dalle bellezze della valle, decidono di comprare casa: un ritorno alle origini per alcuni fra belgi, francesi, inglesi, statunitensi. Ma anche una scommessa, vincente, frutto della comunicazione mirata e legata alla sponsorizzazione del territorio.