Giancarlo Ciccozzi, l’arte che rigenera la materia





La personale dell’artista aquilano Giancarlo Ciccozzi, inaugurata il 23 agosto nella suggestiva cornice di palazzo Lely Gualtieri, sarà aperta fino alle 24 di oggi.
La personale dell’artista aquilano Giancarlo Ciccozzi, inaugurata il 23 agosto nella suggestiva cornice di palazzo Lely Gualtieri, sarà aperta fino alle 24 di oggi.
La mostra infatti è stata inserita nel programma della 724^ Perdonanza Celestiniana.

Un grande riscontro di pubblico e di critica per Ciccozzi che nei mesi di Settembre e Ottobre è stato invitato ad esporre presso il KOD Kryeministria, il Palazzo Governativo che ospita gli uffici e la residenza del Primo Ministro Edi Rama.
Il Concettuale Materico
Ciccozzi, attualmente uno degli artisti emergenti più quotati nel panorama dell’arte astratta contemporanea, ha fatto proprio il mondo dell’astratto materico internazionale, non a caso la sua sensibilità artistica è legata ai movimenti dei grandi Maestri come Alberto Burri, de Koenig, Marotta, Castellani e Afro Basaldella.
«La sensibilità è una cosa personale, ad alcune opere non do neanche un nome perché potrebbe fuorviare chi le guarda -racconta Giancarlo Ciccozzi ai microfoni del Capoluogo –. Plasmo la materia ma ognuno interpreta il quadro in maniera soggettiva.»

«Il quadro è la cristallizzazione di un’attimo, di un’emozione. È necessario per me “fermare l’attimo”. »
Rigenerare la materia
La materia diventa ricerca e poesia: dal legno alla pietra, dalle cassette della frutta ai gusci di uova, dai materiali pregiati a quelli usurati dal tempo.
Anche le muffe, tramite le manipolazioni e le conoscenze dell’artista diventano opere d’arte: la tecnica della promozione controllata della proliferazione di muffe su tela, legno e juta, con interventi pittorici di vario genere immediatamente successivi, rende ogni oggetto materia ri-generata, partorita due volte e restituita a nuovo destino.

Straordinariamente suggestivo ascoltare Giancarlo Ciccozzi mentre ci racconta le tecniche con cui cristallizza la proliferazione delle muffe sulle tele o la formazione del colore naturale della ruggine su tela.
«Nel mio studio si trovano pochi pennelli – scherza l’autore -, sono immerso in una dimensione fatta di caolino, legno, bronzo, rame, saldatrici, ossidi, martelli, etc…»
In tal senso Ciccozzi è facilitato anche dalle sue conoscenze accademiche in ambito ingegneristico.
I prossimi impegni
L’artista aquilano sarà presto a Salerno per un evento importante e di nuovo a Tirana in quanto unico italiano ad aver esposto in permanenza al Museo di Storia Nazionale.
«Il primo ministro, Edi Rama, peraltro legato a Vittorio Sgarbi, ha molto apprezzato le mie opere. Ho portato lì due quadri archiviati proprio da Sgarbi che ora si trovano a Casa Cavallini Sgarbi.»
Due miei quadri sono stati archiviati

Dopo Tirana sarà la volta di Londra.
L’artista è supportato dall’AIACM, l’Associazione Italiana per l’Arte e la Cultura nel Mondo e dal suo presidente Maura De Meo,
Il cruccio di Giancarlo Ciccozzi
L’autore quest’anno non è riuscito per motivi di tempo a partecipare al Premio Michetti.
«Il Premio, dedicata al pittore Francesco Paolo Michetti, è il Premio più importante del mondo, nato prima della Biennale di Venezia, ma andrebbe sostenuto in maniera più cospicua dai nostri Enti e Istituzioni. Di lì sono passati tutti mostri sacri: Guttuso, Finzi, Fontana e il “nostro” Marcello Mariani.»
«Il mio cruccio è proprio quello: in Abruzzo abbiamo un Premio importantissimo, nato nel 1947, che non valorizziamo e sosteniamo abbastanza. Mi piacerebbe che le Istituzioni facessero di più per questo.»
