Storie di anoressia, Danza Sadica a Spazio Rimediato

31 agosto 2018 | 10:00
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Storie di anoressia, Danza Sadica a Spazio Rimediato

Attori giovanissimi capeggiati da un altrettanto giovane regista. Danza Sadica fa il pienone a Spazio Rimediato e lascia riflettere sul dramma dell’anoressia.

La danza, l’anoressia e la solitudine. Tutte in una stanza d’ospedale e in quella dell’anima, più profonda e interiore. Ieri sera l’associazione SpazioGiovane & Le Mantidi con lo spettacolo Danza Sadica hanno lanciato una sfida: parlare di anoressia attraverso uno spettacolo teatrale. Cinquanta minuti, sei attori giovanissimi, un pubblico attento attorno a un dramma.

“E’ un messaggio rivolto a tutte quelle persone che si sentono come Agata”- spiega Roberto Ianni, regista di Danza Sadica.
Agata è una ragazza come tante, col suo tutù indosso, le sue scarpette da punta e con il fuoco della danza dentro.

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L’insicurezza di non sentirsi mai all’altezza di fronte a un concorso e la paura di non superare la selezione si sommano alle parole che la signora Monti, direttrice della scuola di danza, ripete ad Agata ogni giorno: “Sei grassa, il tuo corpo non è quello di una vera ballerina”.
Un leitmotiv che diventa un assillo e una voce costante dentro la testa di Agata.

E allora ecco che l’attenzione verso il cibo si trasforma in rifiuto, che lo specchio diventa ossessione e che il corpo è solo una scatola scomoda che non riesce a contenere la pena dell’anima.

Filippo, interpretato da Luca Centi Pizzutillo, potrebbe essere un’àncora di salvezza per Agata, ma qualcosa va storto nonostante l’amore del giovane e la sua presenza dolce e costante.
L’amore, forse non basta, nemmeno in questi casi, se prima non ci si ama ‘da soli’, almeno un po’.

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I dialoghi tra Agata, vittima dell’anoressia (interpretata da Giada Allegritti), e l’altra Agata (interpretata da Eleonora De Gasperis) che balla e combatte per il suo sogno sono struggenti.
“Sei grassa, non vali nulla, sei brutta e fallita! Non puoi ballare con questo corpo” – grida Agata a se stessa.
La voce che si “è impossessata” della sua vita e che le fa perdere il controllo diventa una presenza ingombrante.
Il corpo sempre più debole, una caduta fatale, un ginocchio rotto insieme ai legamenti, l’impossibilità di poter ballare di nuovo trascinano la protagonista verso una decisione estrema.
“Agata ha tagliato le vene per lungo con una lattina di Coca Cola” – così Filippo in un pianto disperato e impotente.

Lo spettacolo, che ieri è andato in scena due volte, ha fatto il pienone all’interno di Spazio Rimediato. [fm]

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