Iampieri pigliatutto, FI senza posti utili

Nel centrodestra riparte il dialogo sul candidato presidente, ma Forza Italia è alle prese con il rischio fratricida: in provincia dell’Aquila pochi posti utili per l’elezione in Consiglio.
Riprende il confronto all’interno del centrodestra per l’individuazione del candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. Forza Italia e Lega sotterrano l’ascia di guerra e riaprono il confronto, in attesa di conoscere la data delle elezioni.
Due le fazioni alla resa dei conti: da una parte “l’asse del Nazareno” Martino/Pagano; dall’altra Di Stefano e civiche. La Lega al balcone che osserva i cugini.
Il nodo, resta sempre quello della candidatura di Fabrizio Di Stefano, ben visto dalla Lega e dalle Civiche, ma fortemente osteggiato dalla dirigenza regionale del suo stesso partito. «Per me il dialogo con Forza Italia non è difficile, essendo stato parlamentare del partito fino a qualche mese fa; inoltre ringrazio per gli apprezzamenti il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma e tutta la Lega, ma ritengo che tanto con loro, quanto con gli altri alleati di coalizione, da Fratelli d’Italia, con cui ho condiviso il percorso storico e le radici, all’Udc si possa ben dialogare per trovare una sintesi».
Intanto le civiche si rafforzano: Roberto Santangelo entra in Azione Politica e L’Aquila Futura nella federazione delle Civiche per l’Abruzzo. In forse anche il presidente del Consiglio comunale dell’Aquila, Roberto Tinare, che – senza “posti utili” in Forza Italia, potrebbe optare per una candidatura nelle civiche. Nel frattempo l’Udc scalda i motori, con un incontro a Chieti, dove verranno fissati i punti programmatici in vista delle regionali.
Candidature in Forza Italia, Iampieri pigliatutto.
Non solo il nodo del candidato presidente agita il dibattito politico in Forza Italia. A tenere banco, in provincia, anche le candidature in Consiglio regionale. Confermato l’uscente Emilio Iampieri, infatti, potrebbero non esserci altre opportunità per i forzisti locali, a meno che il partito non faccia registrare un risultato importante, al momento difficilmente prevedibile, considerata la concorrenza spietata della Lega, che continua a fagocitare consensi, anche a scapito degli alleati. In provincia dell’Aquila, quindi, viste le percentuali, potrebbe essere uno solo il posto utile sugli scranni per Forza Italia, che a questo punto sarebbe costretta a puntare su un solo consigliere, l’uscente Emilio Iampieri. Così l vicesindaco dell’Aquila, Guido Liris, sarebbe a rischio, se non proprio fuori dai giochi, nonostante il consistente impegno con la lunga campagna elettorale avviata ormai da tempo. A maggior ragione, sarebbe ancor più a rischio una eventuale candidatura del presidente del Consiglio aquilano, Roberto Tinari, che dovrebbe vedersela con entrambi i colleghi, in posizione politica non propriamente di vantaggio. Da qui l’ipotesi che lo stesso Tinari possa convergere sulle civiche, che comunque continuano a reclutare importanti esponenti politici.
Civiche per l’Abruzzo, Santangelo entra in Azione politica.
Nei prossimi giorni verrà ufficializzato l’ingresso di Roberto Santangelo in Azione Politica e la federazione di L’Aquila Futura nelle Civiche per l’Abruzzo, un passaggio che rafforza le stesse civiche, in attesa di verificare l’interesse di Tinari, al momento dato solo come ipotesi. «Venerdì – spiega Gianluca Zelli, leader di Azione Politica – abbiamo avuto un incontro con molti sostenitori e potenziali candidati alle regionali; in attesa di capire come si muoveranno i partiti, stiamo preparando iniziative importanti e stiamo lavorando per rafforzarci».
Regionali, la data delle elezioni.
Nonostante il confronto ancora in atto, il centrodestra spinge per nuove elezioni: «È ora che il Pd e Lolli – sottolinea Fabrizio Di Stefano – si prendano la responsabilità della data delle elezioni; il presidente della Corte d’Appello ha solo un ruolo di verifica della correttezza giuridica, ma la responsabilità politica è di Lolli e del Pd. Siccome abbiamo avuto 140 giorni di presidenza illegittima è il caso che a questo punto non si perda altro tempo e si torni alle urne a metà novembre, anche se continuano a traccheggiare, continuando a fare nomine e sveltine dell’ultim’ora».