Ritrovamento cadavere, l’ombra del razzismo

L’equivoco sulla nazionalità del cadavere rinvenuto all’ex San Salvatore scatena la polemica sui social per una brutta frase di Mario Junior Dodi. La questione finisce in Tribunale: esposto di Sinistra Italiana.
Le cattive condizioni del cadavere del cittadino aquilano rinvenuto dopo diverse settimane presso i locali dell’ex ospedale San Salvatore avevano fatto credere si trattasse di un extracomunitario. Da qui un commento su Facebook da parte di Mario Junior Dodi, noto in città per le sue posizioni contro l’immigrazione, ha scatenato polemiche e anche un esposto in Procura per istigazione all’odio razziale.
«A seguito dell’orribile post su Facebook a firma di un militante e sostenitore della destra cittadina e nazionale, in cui si gioiva del fatto che il cadavere rinvenuto nei locali dell’ex San Salvatore fosse di un uomo di origine straniera: “Un extracomunitario di meno, ce ne faremo una ragione… quissi portano solo guai. Tocca pure pagare i funerali”, come Circolo di Sinistra Italiana abbiamo ritenuto doveroso reagire a tanta disumanità, inoltrando un esposto per istigazione all’odio razziale nei confronti dell’autore». Così Gamal Bouchaib e Pierluigi Iannarelli, rispettivamente responsabile sociale immigrazione e segretario del circolo L’Aquila di Sinistra Italiana, annunciando l’azione legale contro Dodi, tra l’altro rsa aziendale della Cgil, a cui molti commentatori del famigerato post hanno chiesto una presa di distanza per il post su Facebook, poi parzialmente modificato. Sul suo profilo si è scatenata una furiosa polemica, finché lo stesso profilo è risultato irraggiungibile.

« Tutto questo – scrivono i rappresentanti di Sinistra Italiana – è inaccettabile e rende necessario prendere una posizione netta di distacco e di condanna, per evitare il radicamento di siffatte posizioni nella società. Dalla cronaca si è poi appreso che l’uomo, deceduto in stato di assoluto abbandono e degrado, fosse di nazionalità italiana, precisazione doverosa ma che nulla cambia ai fini della nostra riflessione: siamo difronte ad una tragedia che ha colpito un uomo come noi, indipendentemente dal colore della sua pelle. È utile e indispensabile ricordare che il non reagire a questa ondata di odio che attraversa il nostro paese è un peccato grave e il non combattere l’indifferenza può generare mostri».
Insomma, la questione da Facebook presto si trasferirà al Tribunale.