Sala Bingo, la Burofollia della Ricostruzione

Ricostruzione del comparto dell’ex Sala Bingo al chiodo. La Burocrazia irresponsabile blocca la ricostruzione. Manca una firma e l’ex Sala Bingo resta ostaggio della burocrazia del Comune di L’Aquila.
Dopo 10 anni la burofollia della ricostruzione tiene ostaggio l’intero aggregato della Sala Bingo e le 5 famiglie che ci abitavano, unica colpa, voler migliorare una struttura. A L’Aquila sappiamo che per la ricostruzione post sisma il sindaco Cialente & Co abbiano scelto la regola di tutto dov’era e com’era, per questa ragione immaginare di sfruttare il disastro che ha distrutto la città per migliorare il migliorabile è ritenuto un’eresia.
10 anni per ottenere i permessi a ricostruire un quartiere che si affaccia su via XX settembre e sulla casa dello studente. 10 anni perché il Comune di L’Aquila accetti di far ridisegnare un aggregato; di migliorarne l’efficientamento; di ridurne i volumi per meglio organizzare gli spazi; di fornire una zona di un parcheggio con 50 posti auto e di arricchire l’ambiente con verde e servizi.
L’area verde che si affaccia su via XX Settembre, che in molti ricorderanno negli anni ’70 come l’ex Alfa Romeo e poi, nei primi anni del nuovo secolo, come Sala Bingo, Pizzeria Fratelli La Bufala e Profumeria Di Bartolomeo.
Sala Bingo, l’iter iniziato nel 2015
La prima domanda per la ricostruzione post sisma della ex Sala Bingo fu presentata il 18 agosto 2015 dai proprietari degli immobili dell’ex sala Bingo, che si sono uniti per ridisegnare in modo univoco tutto il complesso che si divide tra Via Persichetti (per intenderci la strada che sale verso il Ponte Belvedere) e Via XX Settembre. La prima domanda era una vera e propria ‘Proposta di un Progetto Unitario dell’area ex Sala Bingo‘. La delibera del Consiglio Comunale, che ne ha approvato il progetto definitivo, reca la data del 30 marzo 2017. Alla delibera di Consiglio sarebbe dovuto seguire il Permesso a Costruire, invece tutto si è fermato a quella data. I proprietari del comparto hanno dovuto fare i conti con il passaggio dall’Usra allo Sportello Unico, che ha bloccato tutto l’iter. Nel frattempo il governo del Comune è passato a Pierluigi Biondi, che ha trattenuto a sé la delega della Ricostruzione.
Ricostruzione, una pagina per la visibilità
Proprio nei giorni che avrebbero dovuto rappresentare la fine della burocrazia e l’inizio della ricostruzione della Sala Bingo, cioè nei giorni del passaggio in Consiglio Comunale dell’aggregato n. 1973, l’ex assessore alla Ricostruzione Piero Di Stefano aveva annunciato in un articolo del 21 marzo 2017 l’inizio dei lavori per la ex sala Bingo a giugno 2017. Con il senno di poi l’articolo si è dimostrato un avventato scoop, che ha fruttato molta visibilità con un’intera pagina sul Centro, con tanto di titoletto in evidenza ‘Il progetto portato da Di Stefano‘, ma non ha sbloccato gli iter burocratici che ancora oggi attanagliano il progetto.
Lo Stop, il Passaggio dall’Usra allo Sportello Unico
Lo Sportello Unico è stato annunciato agli aquilani come la manna dal cielo, era il 29 giugno 2016. La Burofollia della ricostruzione aquilana ha fatto sì che il passaggio dall’Usra allo Sportello Unico bloccasse l’iter dell’inizio lavori dell’ex Sala Bingo proprio alla fine del suo lungo cammino. Così dopo il documento deliberato dal Consiglio Comunale dell’Aquila, la pratica è tornata in mano ad un responsabile dell’ufficio comunale che, invece di chiudere, FIRMARE e procedere all’emissione del permesso a costruire, ha iniziato a chiedere integrazioni. Pagine di integrazioni che vengono irresponsabilmente richieste a distanza di qualche mese l’una dall’altra, all’unico scopo di temporeggiare.
Le irResponsabilità
Le Irresponsabilità, perché questa sarebbe la parola giusta da utilizzare per definire chi, in questo sequel burocratico lungo 8 anni, continua a trascinare una situazione che manca sempre di un punto. Il punto è rappresentato da una firma, firma di un tecnico che implica una responsabilità che, evidentemente, nessuno si vuole prendere. Così, da un anno e mezzo, gli uffici comunali dello Sportello Unico hanno inspiegabilmente emesso due richieste di integrazioni di documenti che hanno imbragato nuovamente il comparto dell’ex Sala Bingo.
La demolizione in due giorni
Aleggia su via XX Settembre la volontà degli uffici competenti del comune di L’Aquila di abbattere le ultime strutture fatiscenti danneggiate dal sisma del 2009 e dai successivi terremoti del centro Italia. Il comparto della Sala Bingo, l’immobile delle suore dell’Istituto Sacra Famiglia ed il palazzo della Banca del Fucino saranno demoliti a breve, rivelano in anteprima al Capoluogo gli uffici competenti, che intendono chiudere al traffico per due giorni via XX Settembre affinché si possa procedere all’abbattimento simultaneo dei 3 aggregati. Se l’iter burocratico si fosse completato nei tempi dovuti, l’aggregato della Sala Bingo sarebbe stato demolito almeno un anno fa.
La casa dello studente è stata demolita ad agosto 2017 e, proprio in quei giorni, avevamo segnalato sulle pagine del Capoluogo l’incongruenza dell’intervento effettuato nei giorni di secca di un’estate particolarmente afosa, con un dispendio irriverente di ettolitri di acqua. Agli aquilani, che vi hanno assistito sgomenti, era vietato l’utilizzo anche solo per innaffiare orti e giardini.
Molte famiglie sarebbero dovute rientrare nei loro appartamenti intorno a Via XX settembre, ma hanno confidato alla redazione che stanno aspettando che avvengano le demolizioni per evitare di respirare tutte le polveri che ne deriveranno.
Ci auguriamo che la Politica riesca a rompere il meccanismo della burofollia degli uffici, che tiene ostaggio la città, e che riesca ad individuare e ricondurre coloro i quali tentano di scappare dalle proprie responsabilità.