Rapina in villa, tagliano orecchio a una donna

24 settembre 2018 | 12:00
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Rapina in villa, tagliano orecchio a una donna

È rimbalzata sulle principali testate nazionali la rapina in villa ai danni di due coniugi che sono stati malmenati. Alla donna è stato perfino tagliato un orecchio per costringerla a rivelare la presenza di una cassaforte che non c’era. Si riaccende il dibattito sulla legittima difesa.

È rimbalzata sulle principali testate nazionali la rapina in villa ai danni di due coniugi che sono stati malmenati. Alla donna è stato perfino tagliato un orecchio per costringerla a rivelare la presenza di una cassaforte che non c’era. Si riaccende il dibattito sulla legittima difesa.

Notte da incubo a Lanciano per una coppia di coniugi, aggrediti da tre banditi che si sono introdotti nell’abitazione di due professionisti in pensione, Carlo Martelli – chirurgo in pensione e fondatore dell’associazione per disabili Anffas – e la moglie Niva Bazzan I tre si sono introdotti in casa verso le quattro del mattino da una recinzione, poi sono entrati in cantina e quindi sono saliti al piano superiore sorprendendo i coniugi mentre dormivano.

L’uomo, Carlo Martelli, è stato aggredito a calci e pugni, mentre alla moglie è stato perfino tagliato un’orecchio, nel tentativo di convincere i due a rivelare la posizione della cassaforte, che però non c’era. Un’azione criminale orrenda, che fortunatamente ha risparmiato il figlio disabile della coppia.

Rapina in villa, le reazioni.

Solidarietà alla coppia è stata espressa anche dal sindaco Mario Pupillo: «La brutale violenza con la quale sono stati colpiti due nostri concittadini, nella propria casa, è indegna di un Paese civile e merita la risposta più celere possibile da parte delle forze dell’ordine e degli organi di giustizia. […] Esprimo ferma condanna per l’incredibile e inaudita efferatezza di cui sono state vittime Carlo e Niva e al contempo totale fiducia negli organi dello Stato preposti a rintracciare e ad assicurare alla giustizia, in tempi rapidi, i responsabili di questa barbarie».

Il cruento episodio ha riacceso il dibattito sulla legittima difesa.

Nicola Campitelli, della Lega Lanciano ha sottolineato: «Il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, informato dei fatti, ha assicurato che la giustizia farà il suo corso, perché è impensabile convivere con la paura in casa propria. Occorrono interventi concreti che mirino a contrastare episodi di tale gravità. Proprio per queste ragioni infatti sono allo studio del governo, azioni che possano aumentare la sicurezza del cittadino come la legittima difesa e l’assunzione di 15mila nuove unità per le forze dell’ordine. Alla gravità del fatto poi – continua Campitelli -, si unisce anche la problematica dei soccorsi che hanno tardato ad arrivare. Massimo rispetto per gli operatori sanitari che si trovano ad intervenire quotidianamente tra mille difficoltà e con poche risorse a disposizione a causa dei continui tagli effettuati da questo governo regionale alla sanità. Sono convinto – chiude la nota il commissario – che i lancianesi e gli abruzzesi in generale meritino più considerazione da parte delle istituzioni regionali».

E proprio in sostegno della “legittima difesa” il Sindacato di Polizia Penitenziaria ha raccolto 900 mila firme che, come afferma in una nota il Segretario Aldo Di Giacomo, verranno consegnate al Presidente del Parlamento Europeo  Tajani, per chiedere un’investitura ufficiale del Governo affinché si possa portare all’ordine del giorno una soluzione al problema che, secondo il Sindacato., è nell’interesse di tutti gli italiani.

foto di laRepubblica.it