Agir, è ancora patto del Nazareno

Non si placa la polemica sul presunto “inciucio” tra il Pd abruzzese e Forza Italia per le nomine dell’Agir. Rinviata la scelta relativa alla Direzione generale.
Pd e Forza Italia decidono di rinviare a inizio ottobre la scelta della Direzione generale dell’Agir. Bellachioma: «Questa storia è iniziata male e rischia di finire peggio».
«Questa storia dell’Agir – commenta il coordinatore regionale dellal Lega Abruzzo, Giuseppe Bellachioma ai microfoni del Capoluogo.it – è iniziata male e rischia di finire peggio. Fin dall’inizio si era palesata una situazione ambigua, con i rapporti promisqui tra i sindaci del Partito Democratico e quelli di Forza Italia. Questo patto di non belligeranza tra PD e FI, questa scelta di rimandare ancora una decisione così importante è l’ennesimo campanello d’allarme di accordi trasversali di due forze politiche che si presupponevano distanti. È evidente che il rinvio ha come scopo esclusivo quello di evitare di inasprire i rapporti con noi leghisti, ma ci tengo a ribadire che non funziona così. La Lega non ragiona per spartizione di poltrone. Iniziare una campagna elettorale così – conclude bellachioma – non ci piace. C’è sempre tempo per rimediare ai propri errori, abbiamo una campagna elettorale da vincere e dobbiamo tenere la barra dritta».
E sull’ipotesi Pierluigi Biondi candidato in Regione? La Lega aveva già sacrificato l’Aquila per lasciare il posto di candidato a sindaco a Fratelli d’Italia. È possibile un Biondi bis anche per lo scranno più alto dell’Abruzzo?
«Premesso che non mi piacciono i veti e ho già ribadito che i nostri Segretari nazionali e federali hanno stabilito che la scelta del candidato presidente spetta all’alleato FdI, mi sembra onestamente inopportuno bruciare il nome di un ottimo Sindaco come Pierluigi Biondi. Abbiamo fatto, come Lega, un passo indietro nel 2017 per responsabilità politica ed abbiamo contribuito in modo decisivo alla sua vittora a L’Aquila. Dopo un anno di amministrazione in un Comune come il nostro Capoluogo, che lotta ancora con la burocrazia e la crisi per vincere la sfida della ricostruzione post-terremoto, nessun Sindaco abbandonerebbe mai la propria amministrazione per candidarsi in qualche altro ente. Sarebbe visto come un tradimento dagli aquilani, e non possiamo permettercelo».