Processo a Lioce, Tribunale presidiato

Tribunale blindato stamattina a L’Aquila per la quinta udienza contro Nadia Lioce, al 41 bis dal 2005.
La brigatista rossa – già condannata per gli omicidi dei giuslavoristi Massimo D’Antona e Marco Biagi e del sovrintendente di Polizia Emanuele Petri – è alla sbarra per insulti a un agente penitenziario e disturbo della quiete del carcere.
Dalle 9 di questa mattina manifestanti in presidio davanti al Tribunale aquilano: già dalle prime ore di oggi sono presenti blindati delle forze di Polizia e mezzi dei vigili urbani per regolare il traffico.
Alle 14 il presidio si sposterà al carcere Le Costarelle.
In questo processo, vengono contestate a Lioce delle battiture (effettuate due volte al giorno, con una bottiglia di plastica e della durata di mezz’ora l’una) iniziate a marzo del 2015 a seguito della sottrazione, durante le perquisizioni in cella, di materiale cartaceo, corrispondenza e atti giudiziari. Nadia Lioce concluse la sua protesta nel settembre del 2015 quando il materiale le fu parzialmente riconsegnato.
Sono passati 13 anni da quando Nadia Lioce è rinchiusa all’interno della sezione femminile del 41bis, regime che lo scorso settembre le è stato prorogato, ancora una volta, per altri 2 anni.
Nadia Lioce per la sua protesta, rischia l’applicazione anche dell’articolo 14 bis, con ulteriore peggioramento delle sue condizioni detentive.
e.f.