
Rinvio a giudizio per la dirigente comunale Dora Del Romano, dal 2011 al 2016 referente unico dell’Ufficio Cimiteri.
Del Romano avrebbe favorito le pratiche in cui era coinvolta l’agenzia del marito, ostacolando burocraticamente le altre.
L’accusa, come riporta Il Messaggero, è di aver avuto un occhio di riguardo sulle pratiche riguardanti l’agenzia di pompe funebri “La Pace”, il cui titolare, Luca Pupi, è il marito della dirigente.
La dirigente svolgeva personalmente le pratiche provenienti dall’agenzia La Pace, indicandola peraltro come unica agenzia a cui rivolgersi per la cremazione.
Il tutto, corroborato dal racconto di una testimone oculare che si sarebbe recata in Comune per chiedere l’autorizzazione a spostare una lapide.
Del Romano avrebbe favorito le pratiche in cui era coinvolta l’agenzia del marito, ostacolando burocraticamente le altre.
Le autorizzazioni relative all’agenzia funebre “La Pace” sarebbero state rilasciate a tempi di record, sempre come riporta Il Messaggero, a differenza delle pratiche in cui erano coinvolte le altre agenzie.
In Comune però era già stato chiesto lo spostamento della dirigente ad altro settore, nello specifico dall’ex assessore Betty Leone.
La posizione di Dora Del Romano sarebbe stata difesa dalla dirigente Paola Giuliani, la quale aveva in più occasioni ribadito che non vi erano incompatibilità e che la Del Romano era riuscita a garantire invece al Comune 900mila euro di introiti.
Lo scontro si era risolto con il mandato a procedere per Del Romano alla mobilità intersettoriale.
Sono state ascoltate le testimonianze di Gianluca Pacini, Piero Taffo e Carlo Vivio, titolari delle omonime agenzie funebri, che convergono sulla aumentata difficoltà nel disbrigo burocratico delle pratiche contestualmente al periodo di dirigenza di Del Romano; in alcune discussioni sarebbe intervenuta la stessa Paola Giuliani.
È stato ascoltato anche l’ex custode del cimitero Nello Greco che ha riportato lo scontento e le testimonianze raccolte durante gli anni dei titolari di agenzie funebri.