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Casa dello Studente, ecco il progetto vincitore

5 novembre 2018 | 18:51
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Casa dello Studente, ecco il progetto vincitore

La duttilità è nella memoria: si chiama così il progetto vincitore del concorso di idee per la valorizzazione dell’area in cui c’era la casa dello studente

Si chiama così il progetto che ha vinto il concorso di idee legato alla valorizzazione e alla riqualificazione dell’area in cui c’era la casa dello studente, lungo via XX Settembre, prima del 6 aprile 2009.

Il Concorso di idee, nato per volontà della Rettrice prof.ssa Paola Inverardi e dunque del Dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura, ambientale, in collaborazione con il Comune dell’Aquila e i Comitati e associazioni dei familiari degli studenti universitari vittime del sisma del 2009, ha avuto come destinatari gli studenti e i dottorandi dell’Università degli Studi dell’Aquila come chiaro segno di fiducia per il futuro della città e delle nuove generazioni.

Ed è stato proprio un gruppo di giovanissimi studenti – ingegneri ed architetti – a veder premiato il proprio progetto il cui titolo, appunto, è “La duttilità è nella memoria”. I vincitori sono Lorenzo Micarelli, Francesco Gabriele, Marco Paolucci e Davide Massimo

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Una memoria non ferma, statica, ma duttile, appunto: i vincitori hanno spiegato che si sono concentrati sugli aspetti empatici del progetto, in modo che tutti – dal più giovane al più anziano – possano vivere quello spazio in modo differente. Un bambino lo vivrà come posto dove poter correre e giocare, un ragazzo come luogo dove poter studiare (visto che è prevista anche una sala studio), un anziano come posto dove poter ricordare il prima e apprezzare l’ora.

Un luogo ben lontano dall’essere freddo e impersonale ma che vuole rendere omaggio agli studenti morti la notte del 6 aprile e, al tempo stesso, fare in modo che la memoria viva.

Il progetto del memoriale – che si svilupperà sottoterra, con due edifici distinti e separati collegati da uno spazio comune – è stato ritenuto il più idoneo per la riqualificazione e la valorizzazione dell’area in precedenza occupata dall’edificio nel quale vi era la sede della casa dello studente – definitivamente abbattuto un anno fa –da ripensare come luogo di commemorazione ma anche di ricordo, oltre che di scambio sociale e culturale