
Verso l’archiviazione l’inchiesta per la morte di Kaos: è stato avvelenato ma non ci sono prove sull’intenzionalità. Sarà presentata opposizione.
Nessun riscontro per quanto riguarda eventuale dolo per l’avvelenamento di Kaos, il pastore tedesco di 3 anni “in forze” al nucleo cinofilo dell’associazione di volontariato Pivec.
L’indagine era partita dall’esposto del proprietario, Fabiano Ettorre che, a seguito dell’improvvisa morte del cane,aveva sospettato fin da subito l’avvelenamento. L’autopsia gli aveva dato ragione, ma la Procura non ha rilevato elementi in grado di fornire indicazioni sul “dolo”. Si sarebbe trattato, infatti, di avvelenamento “accidentale”.
Le indagini sono state condotte a 360°, raccogliendo numerose testimonianze e vagliando riprese video, ma non hanno portato ad evidenziare prove riguardo un gesto volontario di avvelenamento contro Kaos.
Da qui la richiesta di archiviazione avanzata dalla stessa Procura, che però verrà impugnata: «I carabinieri forestale e la Procura hanno lavorato instancabilmente e in maniera particolarmente attenta – sottolinea il proprietario di Kaos, Fabiano Ettorre ai microfoni del Capoluogo.it – però ci sono delle incongruenze che vanno chiarite, per questo abbiamo presentato opposizione, aggiungendo nuovi spunti d’indagine. Ci sono delle questioni da approfondire, a partire dai traumi sulle zampe che fanno pensare a una trattenuta violenta».
Ettorre è assistito dall’avvocato Alessandro Rosa del Foro dell’Aquila.