Da Campotosto a L’Aquila, donne in marcia per la ricostruzione

13 novembre 2018 | 13:13
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Da Campotosto a L’Aquila, donne in marcia per la ricostruzione

Le donne del territorio contro la burocrazia che blocca la ricostruzione. In marcia da Campotosto a L’Aquila per chiedere il diritto al futuro.

Dieci ore di cammino, cinquanta chilometri a piedi, che uniscono materialmente e idealmente Campotosto con il centro storico di L’Aquila. Protagoniste e artefici dell’iniziativa le donne del territorio che si scontrano da troppo tempo con la lentezza e con il fermo di una ricostruzione che non avanza e con una burocrazia che “inchioda” il destino di quei paesi al 24 agosto 2016.  Questo fu il giorno della prima forte scossa che ha raso al suolo Amatrice. Da allora fino ad oggi, la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso e quella di gennaio 2017 dei comuni aquilani di Montereale, Capitignano e Cagnano Amiterno non ha lasciato “riposare” il Centro Italia.
E allora le donne decidono di marciare per “chiedere ciò che spetta ai loro figli”. Si tratta di mamme, nonne, figlie, nipoti, donne di ogni età e di ogni estrazione sociale che chiedono “futuro per comuni che si spopolano e che diventano, giorno dopo giorno, terre di nessuno in balia di sciacalli”. Tra i nomi delle organizzatrici ci sono quelli di Iside Di Martino, attuale sindaco di Cagnano Amiterno, e di Lucia Pandolfi, ex sindaco di Montereale. Una lista lunghissima fatta di amministratrici, vecchie e nuove, di imprenditrici, di lavoratrici e casalinghe, di mamme e non, che scendono in strada per questa marcia con un unico obiettivo:

“Riprendere il futuro di un territorio che muore, che non passa solo per la ricostruzione materiale, ma anche quella economica. Tantissimi i licenziamenti causati dal blocco della ricostruzione, tantissime le saracinesche abbassate” – denunciano le marciatrici al Capoluogo.it.

campotosto

La marcia partirà dal cuore di Campotosto alle otto e trenta del mattino, percorrerà la strada statale Picente, attraversando Montereale e Cagnano Amiterno. Punto di arrivo il cuore della città del primo grande terremoto: L’Aquila. “Prevediamo l’arrivo in tarda serata in attesa dell’incontro col Prefetto del capoluogo lunedì mattina”.

A più di due anni dall’ultimo terremoto, un battaglione – è il caso di dire – decide di combattere per la vita del territorio: “Le donne di oggi sono come quelle di ogni latitudine e tempo: investire sui diritti è la via migliore per uscire da una crisi che sembra non avere fine, una crisi morale prima ancora che economica”.

Il Capoluogo.it aderisce alla marcia delle donne e riprenderà la mobilitazione.