Sciopero dei medici, venerdì 23 sit in di protesta

21 novembre 2018 | 16:36
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Sciopero dei medici, venerdì 23 sit in di protesta

Sciopero dei medici L’Aquila venerdì 23 Novembre. Anche UIL FPL sostiene la protesta, “Ospedali rischiano di diventare scatole vuote”.
Aderirà allo sciopero, insieme ai sindacati, anche il comitato ristretto dei sindaci che si unisce al grido di protesta dei medici.

Anche UIL FPL sostiene la protesta, “Ospedali rischiano di diventare scatole vuote”.

Ci sarà anche la Uil Fpl, venerdì 23 novembre a sostenere il sit in di protesta dei dirigenti medici aquilani per il mancato rinnovo dei contratti e per i tagli alla sanità pubblica.

«Sono ormai 10 anni che si attende l’adeguamento del contratto nazionale di lavoro della dirigenza medica e a questo, come se non bastasse, si aggiunge il mancato sblocco da parte della Regione del piano di assunzione 2018 e la riduzione del personale a tempo determinato imposta alla Asl – affermano il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e il responsabile provinciale Uil Fpl Medici Antonello Fabbri – Un’operazione che sarebbe deleteria per la Asl delle provincia aquilana già duramente provata dalla mancanza di personale e dal blocco dei concorsi che invece vengono normalmente espletati nelle altre aziende sanitarie abruzzesi».

Aderirà allo sciopero, insieme ai sindacati, anche il comitato ristretto dei sindaci che si unisce al grido di protesta dei medici.

«Saremo presenti all’ospedale San Salvatore in presidio con le altre sigle sindacali per dire basta all’indifferenza della politica che, come si evince dalla stesura della recente legge di bilancio, non ha stanziato un solo centesimo per il rinnovo del contratto dei medici, nonostante nel 2018 sia stato rinnovato agli altri lavoratori del pubblico impiego», aggiungono.

«Questa situazione, inoltre, non permetterà più di garantire i Livelli minimi di assistenza (Lea) con il rischio che, ben presto, gli ospedali delle aree interne diventeranno degli involucri vuoti senza più servizi garantiti agli utenti – concludono Ginnetti e FabbriSe la Regione non farà marcia indietro dal 23 novembre sarà stato di agitazione di tutto il personale sanitario provinciale».