Cagnano, gli accertamenti Imu della discordia

A Cagnano Amiterno accertamenti Imu sui terreni, le proteste dei cittadini. Il sindaco spiega: “Atti dovuti per legge, è così per tutti i Comuni”.
A #dilloalcapoluogo il malcontento di cittadini che lamentano l’arrivo di raccomandate per il pagamento Imu sui terreni fino a «600/700 euro per terreni grandi come fazzoletti». Al Capoluogo.it la risposta del sindaco, Iside Di Martino.
«Abbiamo effettuato accertamenti – spiega il sindaco Di Martino – relativi a terreni con parti edificabili, secondo l’identificazione del catasto e la destinazione urbanistica, e per i 5 anni antecedenti. Dobbiamo farlo per obbligo e come tutti i comuni d’Italia, a non farlo si è soggetti alla Corte dei Conti. L’Imu è una tassa che il Comune introita per riversarne una componente allo Stato. Il problema nei nostri comuni deriva dal fatto che molte persone non sempre regolarizzano le successioni, in quanto mettere a posto le successioni ha costi che spesso superano il valore dell’immobile. Purtroppo è un problema di tutti i comuni montani. L’importo della cartella dipende dalle superfici, tra l’altro noi abbiamo applicato aliquote Imu e Tasi del 2014, senza alcun riallinamento e aumento, come invece qualche amministrazione vicina ha fatto».
Insomma, la questione è che lo Stato pretende che i Comuni incassino l’Imu, per incassarne a sua volta la quota dovuta per legge. Da qui l’obbligatorietà di procedere a periodici accertamenti, in cui rimangono impigliate anche tutte le mancate regolarizzazioni e i mancati passaggi, non regolarizzati perché di fatto costano più degli stessi terreni. Un “circolo vizioso” che colpisce i cittadini ma mette in difficoltà anche le amministrazioni comunali, che evidentemente non hanno margini di manovra per limitare i disagi e si trovano tra due fuochi: i cittadini scontenti da un lato e lo Stato che pretende dall’altro.