Quelle serate magiche nei locali del centro

Dj Fioravanti racconta gli anni 2000 e gli storici locali delle serate aquilane, in occasione dell’ormai annuale uscita del Cd natalizio.
Il terremoto è l’anno zero, ma dal 2000 al 2009 L’Aquila ha vissuto gli anni d’oro delle serate magiche nel centro storico, nei locali che hanno fatto vivere agli aquilani notti indimenticabili. Il Dj Giorgio Fioravanti le ricorda così, annunciando l’uscita del suo ultimo, tradizionale, cd-compilation da regalare agli amici durante l’aperitivo della vigilia.
«Rimanendo in tema di decennali – ha scritto Dj Fioravanti sul proprio profilo FB – così come lo scorso anno ho ripercorso i miei anni ’90, questa sarà l’occasione perfetta per celebrare gli anni della dance 2000! Non solo i miei ma quelli di tutti. Per i miei concittadini erano gli anni della vita quasi a 360° in centro storico. Glianni degli storici aperitivi al Caffè Cavour, al Gran Caffè, al giovane CaffèRe di Via Patini, all’intramontabile Boss, alla Fenice in Piazza San Marco (famosa perchè non dava nulla da mangiare ma era inspiegabilmente piena lo stesso!), all’elegante Evoè nella splendida piazzetta Machilone, alla precoce Dolce Vita in piazzetta del Sole, all’Irish di via Tempera che esplodeva il venerdì sera, al Buena Vista con la musica dal vivo, al Back Side, al Glam, al Diva e ai ritrovi più studenteschi come lo student point, il farfarello e il mitico “picchio” che ti dava la “triplo malto” (una birra assassina!). Gli anni in cui le nottate poi proseguivano al Greta Garbo, di nuovo al Cavour che d’estate affollava tutta Piazza San Filippo col mitico bancone esterno (così come altri locali affollavano Piazza San Biagio), al DaDarè, al No End, al Magoo, all’Harry’s, al Frida, al Samoa, all’Hot e, per un breve periodo, anche a “La Gare” di Sant’Eusanio Forconese piccolo comune di 400 abitanti che il venerdì sera raddoppiava la popolazione! Tutti locali in cui, nella quasi totalità, ho contribuito ad allietarvi le serate selezionando la musica. Anni speciali, di sicuro i miei (e, più o meno, quelli dei miei coetanei) più “vissuti” del capoluogo prima della sua distruzione nel 2009; i brani all’interno della compilation li rispecchiano fedelmente: sono andato a scegliere, tra i cd più usurati, quelli che più volte ho fuso durante le nottate. Mai come questa volta le selezioni sono state così rapidamente inevitabili (ho provato a limitare Bob Sinclar ma più di così non potevo fare, ve lo assicuro!). E’stata una decade conclusasi non semplicemente chiudendo un ciclo temporale bensì chiudendo un’intera era del nostro capoluogo; allo stesso tempo, però, rappresenta, seppur per pochi mesi, anche un nuovo inizio. Il nostro famoso anno zero aquilano. Ho voluto includere anche questo aspetto personalizzandolo proprio con l’“intro” (uscito dopo aprile 2009) della compilation prima di partire coi classiconi; fu lo stesso brano introduttivo che utilizzai per inaugurare un ciclo di eventi di una stagione serale estiva in uno stabilimento di Tortoreto Lido, all’epoca affollata di sfollati aquilani che cercavano disperatamente di distrarsi.»