Anatra Zoppa, Cialente spera nel commissariamento

Intervista a tutto campo con l’Ex Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, dal verdetto del Consiglio di Stato sull’Anatra Zoppa atteso per domani, 6 Dicembre, fino alla necessità di una riforma istituzionale per la Regione Abruzzo. Passando, ovviamente, per l’impasse amministrativo della Giunta Biondi, dilaniata dai conflitti interni dei partiti.
Domani, 6 Dicembre, ci sarà l’udienza del Consiglio di Stato sulla cosiddetta “anatra zoppa” e, probabilmente, nelle prossime ore arriverà la sentenza definitiva. Cosa si aspetta il centrosinistra da questa sentenza? Lo abbiamo chiesto all’Ex Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente in un’intervista a tutto campo, dalle elezioni regionali fino ai problemi amministrativi della Giunta Biondi.
«Qui a L’Aquila – spiega Massimo Cialente – il riconteggio fatto sui seggi ha dato chiaramente ragione al centrosinistra, ma il Tar, e questo non è corretto, ha messo in discussione anche il seggio 41 che non era previsto e con questo seggio viene meno la vittoria del centrosinistra. Biondi e la sua maggioranza, se avevano il dubbio sui possibili problemi con i riconteggi dei voti, avrebbe potuto fare ricorso, ma non sono in grado di curare le questioni interne figuriamoci se possono affrontare problemi più importanti. Dovesse scattare “l’anatra zoppa” so che ci sono già consiglieri comunali pronti a saltare sul carro di Biondi per poter reggere la nuova maggioranza, ma sarebbe un errore.»
Anatra zoppa, l’impasse della Giunta Biondi è colpa della poca esperienza
«Dopo dieci anni di sacrifici per L’Aquila, sto assistendo alla vanificazione di ogni sforzo fatto per la Città. Molti giovanissimi esponenti di questa Giunta sono assolutamente inadeguati a ricoprire questo ruolo, e la colpa purtroppo non è imputabile nemmeno a loro. Ci vuole esperienza e formazione per amministrare bene e con la scomparsa dei partiti e delle “scuole di formazione politica” stiamo vedendo una generazione rampante che non riesce però ad essere all’altezza della situazione. La città è completamente ferma, la luna di miele tra gli aquilani ed il nuovo sindaco è già finita e adesso sono arrivati anche i problemi con i gruppi consiliari che disertano i consigli comunali. Questo atteggiamento è tipo della fine di una consiliatura, quando ci sono i malumori e gli scontenti. Non è normale che a pochi mesi dall’inizio dell’amministrazione Biondi ci siano già consiglieri comunali che fanno mancare il numero legale.»
Anatra zoppa, dovesse cadere il comune speriamo in un commissario esterno
«Da amministratore, quello che vedevo come un problema a Luglio – e cioè il commissariamento del Comune dell’Aquila – oggi comincio a vederlo positivamente. Forse un commissario esterno per la Città sarebbe l’unica salvezza per sbloccare la paralisi amministrativa del Capoluogo. Penso alle 12 delibere ferme sulla scrivania dell’Onorevole – Assessore D’Eramo che da mesi non firma e non lavora nell’assessorato dell’urbanistica. Se questa è la maggioranza di governo, allora spero in un commissario esterno che ci porti a nuove elezioni a Maggio. Mentre il centro-destra, secondo le dichiarazioni di Antonio Martino – potrebbe schierare l’attuale Vice Sindaco Guido Liris, nel centro-sinistra dobbiamo iniziare ad organizzarci per delle vere primarie di coalizione».
Regionali, c’è bisogno di una riforma istituzionale
«Votare a Febbraio è una follia, significa spendere 6 milioni di euro che potrebbero essere investiti, ad esempio, nella sanità. C’è chi dice che il voto accorpato alle elezioni europee del 26 Maggio 2019 potrebbe penalizzare il centro-sinistra per la spinta della Lega e dei 5 Stelle, ma io non credo sia così. Molto probabilmente gli elettori sapranno differenziare i partiti e gli uomini e le donne giusti per i diversi gradi di amministrazione. Anche se oggi, questa giunta regionale, potrebbe riflettere sull’importanza di una riforma istituzionale per ampliare il voto su base regionale e non più provinciale. Per come si vota oggi, ogni elezione porta in Consiglio Regionale dei “super” rappresentanti di piccole comunità locali, invece di mettere i candidati a confronto con tutte le province. Sarebbe certo più difficile, ma almeno ogni Consigliere eletto a quel punto rappresenterebbe davvero l’intera Regione Abruzzo»