Clima, prevenire costa meno

Incontro a Palazzo Fibbioni promosso dal Movimento 5 Stelle. Confronto sul clima e i suoi cambiamenti provocati dall’inquinamento.
Nel pomeriggio di ieri presso la Sala Rivera di Palazzo Fibbioni incontro promosso dal M5S sulla gestione del clima e dei suoi cambiamenti, con le relazioni del dottor Marco Verdecchia, ricercatore del Dipartimento di Scienze fisiche e chimiche dell’Università dell’Aquila, del dottor Carlo Cacciamani, responsabile del Centro funzionale per la Gestione rischio presso il Dipartimento di Protezione civile, e del dottor Fabio Di Sante, assegnista di ricerca presso Itcp-Ogs. Presenti all’incontro, la consigliera regionale e candidata presidente alle prossime regionali Sara Marcozzi e il consigliere regionale Gianluca Ranieri, che ha deciso di non ricandidarsi, tornando all’attivismo: «Faccio quello che mi piace, occupandomi di cose che sono fondamentali per il territorio e sulle quali dobbiamo tenere alta l’attenzione. Oggi parliamo della prevenzione dei disastri relativi ai cambiamenti climatici. La prevenzione si fa prima di tutto con l’attenzione, perché bisogna anche educare le persone a una serie di comportamenti quotidiani oltre che affrontare questioni strutturali. Come M5S ci proponiamo di dare risposta a queste questioni e continuiamo a portare avanti le nostre battaglie. Per portare indietro il riscaldamento globale dovremmo spendere dal 5 al 20% del Pil mondiale e si può fare se ogni stato va in questa direzione. Solo così, da qui a 50 anni, la situazione può tornare a scorrere nel verso giusto. Non è questione più differibile, anche perché i danni sono molto più ingenti di quanto si richiede per la prevenzione. In un rapporto che verrà illustrato, si prevede che nel 2100 si avrà il tracollo finanziario provocato proprio dagli eventi climatici».
«A livello regionale si può fare tanto, soprattutto in tema di prevenzione – ha aggiunto la candidata presidente Sara Marcozzi ai microfoni del Capoluogo.it – e la nostra purtroppo è una regione conosciuta per i disastri, pensiamo a Rigopiano o al terremoto dell’Aquila. Nonostante questo, i governi regionali che si sono succeduti non hanno mai pensato a prevenire, ma sempre e soltato a gestire l’emergenza. Per questo tanto si può fare, soprattutto in termini di prevenzione del dissesto idrogeologico, di organizzazione (pensiamo ai piani di emergenza dei Comuni), e adattandosi alle nuove situazioni di emergenza e ai cambiamenti climatici. Al Governo nazionale il compito le fonti dell’inquinamento e quindi del cambiamento climatico, ai governi regionali quello di adattarsi, adeguarsi e pensare alla prevenzione. Bisogna capire una volta per tutte che prevenire costa un settimo che gestire l’emergenza, per cui bisogna iniziare questo circolo virtuoso e lo inizierà, spero, il prossimo governo regionale del M5S»