Fina, Zingaretti vera alternativa alle sconfitte

10 dicembre 2018 | 19:02
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Fina, Zingaretti vera alternativa alle sconfitte

Ospite di Pausa Caffè Michele Fina: intervista con la direttrice de Il Capoluogo Roberta Galeotti. Dal congresso del Pd alle prossime regionali: bordate e spunti

Fra i contenuti trattati nell’intervista a Michele Fina, il congresso ad un anno dalla cocente sconfitta del 4 marzo, le regionali alle porte e un Pd che deve riuscire a trovare una alternativa alle sconfitte maturate negli ultimi anni.

Fina e il congresso del Pd: non siamo stati di certo tempestivi

“A un anno dalle elezioni c’è il congresso del Pd: non siamo stati tempestivi. In tempi non sospetti ho detto che il Pd avrebbe dovuto rifondarsi, ricostituirsi daccapo. Eppure, le regole congressuali sono rimaste le stesse dal 2007, e sono addirittura superate dalla storia. Però c’è un congresso e ci sono dei candidati: io sostengo convintamente Zingaretti. Pensavo, speravo che fosse una corsa a tre Zingaretti – Minniti – Martina: tre voci diverse ma autorevoli. Il ritiro di Minniti certamente crea un subbuglio chiaramente, anche tra chi è nel pd e sta vivendo questa fase congressuale in modo singolare.

I motivi del ritiro di Minniti sono gravi: ha chiesto a parti importanti che lo sostenevano – vicino a Renzi – di certificare il fatto che non avrebbero mai lasciato il Pd. Alcuni si sono sottratti e Minniti stesso ha usato una frase pesante: “voglio partecipare all’unità del partito”. Come a dire che qualcuno questa unità non la vuole”.

C’è un congresso, occorre presentare firme e un candidato. Pezzopane, D’Alessandro e chi ha sempre sostenuto Renzi – che ha guidato il partito in maniera spesso molto più che autoritaria – ora devono esprimere la conseguenza di quella cultura politica e presentare un candidato.

Fina, Zingaretti inequivocabilmente è la figura più autorevole che rappresenta un altro modo di pensare e agire nel PD

Credo che si stia andando verso elezione di Zingaretti, che può essere una reale alternativa. Lui ha un’altra piattaforma politica e lo ha dimostrato quando si è ricandidato a Presidente della Regione Lazio, vincendo il 4 marzo, il giorno in cui crollavano tutte le certezze. È un ‘alternativa rispetto alle sconfitte che abbiamo messo in fila negli ultimi anni. Non penso che Renzi abbia solo difetti ma anche molti pregi. Una parte di ciò che ha cambiato va preservata. Però bisogna cambiare, soprattutto di fronte alle sconfitte.

Fina e le Regionali: il commissariamento di Forza Italia testimonia che il centrodestra abruzzese è totalmente esautorato

“E’ncredibile quanto il centrodestra abruzzese sia stato totalmente esautorato. Alle elezioni del 4 marzo vince 2 collegi solo alle politiche: di questi 2, uno è Quagliariello e l’altro è Martino. Martino lo conosco da 20 anni, ci siamo conosciuti in politica, io come Ds, lui come giovane popolare. Marsilio ha origini abruzzesi, ma è di Garbatella. Di fatto c’è ogni giorno una novità che conferma che il centrodestra, pur forte di un consenso politico, è in mano a dinamiche romane. Decisioni calate dall’alto.

Fina e Legnini: resta uomo dello Stato, bell’atto di generosità

” Obiettivamente, uno che è stato vice presidente del Csm non torna ad essere “solo” un uomo di partito. Legnini è e sarà sempre un uomo dello Stato. Nel momento in cui fa una scelta anche un po’ singolare per la sua carriera – lo fa per radici mai recise, per vicinanza a tematiche abruzzesi – non può che farlo come uomo delle Istituzioni. Non può tornare indietro, a prescindere dalla sua appartenenza politica. Penso sia un bell’atto di genersosità: gli abruzzesi sono appassionati alla politica. La candidatura di Legnini può fare la differenza al di là di interessi di partito. Legnini si presenta, per sua dichiarazione, in netta discontinuità dai cinque anni di Chiodi e dai cinque di D’Alfonso, in modo netto.

Chiusura sui “renziani”: al prossimo congresso che faranno?

“Mi sembrano un po’ sbandati. I congressi dovrebbero essere un momento di confronto. Devono trovare un candidato. Per Zingaretti sono state raccolte in Abruzzo moltissime firme, più di quante se ne aspettasse la segreteria. Anche loro devono fare qualcosa e scegliere qualcuno: non c’è altro modo. Non credo che ci sia altra strada”


e.f.