Cementificio Italsacci, tre nuove centraline per monitorare qualità aria

Cagnano Amiterno, accordo tra Comune, Università e cementificio Italsacci. Verranno installate 3 nuove centraline per una qualità dell’aria ancora più garantita.
Verranno installate tre nuove centraline per una qualità dell’aria ancora più garantita.
Ulteriori garanzie per i cittadini di Cagnano Amiterno e del territorio sulla qualità delle emissioni della cementeria Italsacci, grazie alle misurazioni aggiuntive che saranno assicurate dall’Università de L’Aquila.
È stato firmato oggi in Comune a Cagnano Amiterno un importante protocollo tra Italsacci, Amministrazione Comunale e Università degli Studi dell’Aquila, Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’informazione e di Economia.

L’obiettivo è il monitoraggio della qualità dell’aria a seguito dell’utilizzo dei combustibili solidi secondari in parziale sostituzione dei combustibili fossili non rinnovabili nel cementificio Italsacci di Cagnano Amiterno.
L’accordo prevede un monitoraggio ambientale finalizzato a valutare l’andamento nel tempo delle eventuali ricadute sul territorio di Cagnano Amiterno. L’apporto tecnico e scientifico sarà garantito dall’Università dell’Aquila grazie all’utilizzo di strumentazione tecnologicamente avanzata e all’impiego di personale specializzato.
Nei prossimi tre mesi saranno installate tre stazioni di campionamento in punti indicati dall’Amministrazione comunale, successivamente saranno condotte le misurazioni con prelievi effettuati con cadenza bimensile.
L’Università elaborerà relazioni su base semestrale per descrivere lo stato di avanzamento delle attività e una relazione finale di valutazione per illustrare i risultati ottenuti. Tutto il materiale sarà condiviso nell’ambito di incontri organizzati dal Comune di Cagnano Amiterno per informare periodicamente i cittadini.
“Utilizzando i Combustibili Solidi Secondari (CSS) – spiega Agostino Rizzo, Direttore Tecnico Italsacci -, il cementificio di Cagnano Amiterno contribuisce a trasformare un problema in una risorsa energetica a “kilometro zero” allineandosi a quanto già avviene nei Paesi più avanzati d’Europa. L’utilizzo di CSS, composti da rifiuti non pericolosi e non diversamente valorizzabili, che altrimenti verrebbero destinati alle discariche o agli inceneritori, è una valida alternativa al consumo di combustibili fossili non rinnovabili e avviene in tutta sicurezza”.
“Proprio per dare ancora maggiori garanzie ai cittadini – prosegue Rizzo -, abbiamo sottoscritto un protocollo con il Comune e l’Università de L’Aquila, con nuovi monitoraggi che vanno ad aggiungersi ai numerosi controlli di legge già attuati quotidianamente”.
“Sarà molto importante – conclude Rizzo – il contributo dell’Università, che potrà apportare la propria competenza in un campo dove occorrono serietà e approccio scientifico”.
Nella nota diffusa da Italsacci c’è una importante precisazione: “In ogni caso l’impianto di Cagnano Amiterno non è e non diventerà mai un inceneritore”
“L’utilizzo dei CSS – ovvero i materiali che al termine del processo della raccolta differenziata non sono più riciclabili – rappresenta una soluzione utile alla comunità locale, perché evita il ricorso alle discariche che l’Unione Europea chiede di eliminare. L’attività industriale dell’impianto resta e resterà sempre la produzione del cemento così come avviene da quasi 100 anni. Per continuare a produrre un cemento di qualità, qual è quello di Cagnano, la cementeria non impiega mai nei propri forni “rifiuti qualsiasi”, tali da alterare le caratteristiche del cemento, continuando invece a operare nel rispetto della salute e dell’ambiente, oltre che naturalmente nel rispetto scrupoloso dei limiti emissivi e delle normative”.
si legge nella nota.
Il protocollo firmato oggi non è sostitutivo delle normali attività di controllo, sorveglianza e monitoraggio condotte dall’ARTA e previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2015.