Rigopiano

Tragedia di Rigopiano, la piccola Gaia scrive a Babbo Natale

La piccola Gaia scrive alla mamma scomparsa a Rigopiano una toccante letterina, chiedendo a Babbo Natale di portarla fino a lei.

La toccante letterina di Gaia alla “sua” Valentina, che papà Giampaolo recapiterà anche agli indagati per la catastrofe di Rigopiano

Cara mamma mi manchi tanto, ti voglio bene con tutto il mio cuore, ti penso sempre e so che sei la stella più luminosa che c’è in tutto il cielo. C’è una sorpresa per te, con affetto ti voglio bene“. Le feste non sono gioia e felicità per tutti, anzi: per chi ha perso un proprio familiare, soprattutto quando si tratta di bambini, in questi momenti la mancanza si fa sentire ancora più forte.

E’ il caso di Gaia Matrone, che oggi ha sette anniMamma Valentina è una delle 29 vittime del disastro di Rigopiano, consumatosi quasi due anni fa, il 18 gennaio 2017; il papà Giampaolo si è miracolosamente salvato dopo essere stato sepolto per 62 ore nel resort travolto da una slavina, ma a caro prezzo: è rimasto gravemente menomato al braccio destro e alla gamba sinistra, ha perso la moglie e oggi si ritrova a crescere da solo la loro figlioletta.

La vita non è facile, devo inghiottire spesso bocconi amari per la tristezza di mia figlia, il suo vivere di ricordi della mamma che oggi possono essere solo delle foto o dei momenti passati assieme noi treGaia dice sempre che a Gesù serviva una dottoressa e ha chiamato Valentina, che era un’infermiera” spiega il pasticciere di Monterotondo, che per essere assistito, attraverso il consulente personale Angelo Novelli, si è affidato a Studio 3A e all’avvocato del Foro di Treviso Andrea Piccoli.

Avvicinandosi il 25 dicembre, il papà ha detto alla figlia di scrivere la letterina a Babbo Natale, “ma io non voglio solo giochi” gli ha risposto Gaia. “Desidero tanto che porti questa lettera alla mia mamma, perché quando riparte incontra gli angeli e quindi può recapitarla anche a LeiCara mamma mi manchi tanto, ti voglio bene con tutto il mio cuore, ti penso sempre e so che sei la stella più luminosa che c’è in tutto il cielo. C’è una sorpresa per te, con affetto ti voglio bene“. La sorpresa allegata alla toccante missiva, rivela il papà, sono “due foto che ci siamo fatti io e Gaia e che mi ha chiesto di stampare, per far capire e far sapere a mamma che noi stiamo qua e stiamo bene”.

Ma è giusto che nella letterina a Babbo Natale la prima preoccupazione di una bambina di 7 anni, che dovrebbe ricevere dei regali, sia stata quella di chiedergli se poteva recapitare queste parole alla mamma? si domanda papà Giampaolo, che infatti la lettera, oltre che a Babbo Natale, vorrebbe portarla anche “a tutte le persone che quel 18 gennaio, o il giorno prima, il 17, non hanno fatto niente per venirci a salvare e per evitare questa immane tragedia, perché si poteva evitare”.

Tra i destinatari ci sarebbero di certo tutti coloro per i quali la Procura di Pescara ha chiesto il rinvio a giudizio, ma anche altri le cui posizioni per ora sono state archiviate dall’inchiesta, come l’ex Governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso o la funzionaria della Prefettura di Pescara, Daniela Acquaviva, divenuta tristemente nota per la frase “la mamma degli imbecilli è sempre incinta” con cui bollò come una bufala l’allarme lanciato dal ristoratore Quintino Marcella attraverso il suo cuoco che si trovava nell’hotel. Matrone si recò di persona nel suo ufficio per chiederle conto di quelle sciagurate parole, che stridono con la richiesta di archiviazione accolta infatti con unanime stupore, sconcerto e indignazione e contro cui si annunciano svariate opposizioni da parte dei legali dei familiari di coloro che hanno perso la vita.

Né io né tutti gli altri parenti e congiunti delle vittime riusciamo ad accettare quello che è successo quel giorno, figuriamoci i bambini: non ci dimentichiamo che Rigopiano ha lasciato anche tanti orfani di uno o di tutti e due i genitori e Gaia è una di loro, per colpa di persone incapaci di svolgere il proprio lavoro – conclude, duro, Giampaolo Matrone – La Procura e i giudici non devono prendere sotto gamba la situazione. Ci impieghino pure tutto il tempo necessario, ma almeno tra qualche anno avremo la pena certa e la giustizia certa, sia per le persone che non ci sono più, per i nostri cari, sia per noi che siamo rimasti in vita, sia soprattutto per i bambini, perché se li sono scordati tutti: gli orfani di Rigopiano sono stati dimenticati”.

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