Addio a Gina Sarra, la signora dello Zafferano

Lutto a Civitaretenga e in tutto l’aquilano, è venuta a mancare Gina Sarra, “la Signora dello Zafferano”.
Non c’è più la signora Gina Sarra, l’ambasciatrice dello zafferano, che con il fratello Silvio fondò la prima cooperativa di produttori di “oro rosso”. La “Signora dello zafferano” è venuta a mancare dopo anni di battaglia contro una malattia incurabile.
I funerali si terranno domenica 30 dicembre alle 14,30 a Civitaretenga, presso la chiesa di Sant’Antonio.
«Una vita dedicata alla produzione e diffusione del nostro zafferano, – scrivono dal Consorzio Tutela Zafferano dell’Aquila DOP – un segno indelebile nella comunità di Civitaretenga e di tutto l’Altopiano di Navelli. Con lei se va un pezzo di storia, intrecciata a quella dell’Oro Rosso dell’Aquila, vissuta prima al fianco del fratello, il compianto Silvio Salvatore Sarra, fondatore nel 1971 della storica Coop. Altopiano di Navelli, e poi tenendo alta la tradizione e portando avanti per altri 10 anni i suoi ideali, mantenendo una porta sempre aperta per amici, turisti, clienti e semplici curiosi che da tutto il mondo arrivano a Navelli e dintorni a scoprire il nostro zafferano, seminando una speranza che le nostre comunità dovranno coltivare nel futuro assieme al nostro zafferano».
«Gina Sarra, la Signora dello Zafferano non c’è più, – ha commentato la deputata dem Stefania Pezzopane – una donna intraprendente e coraggiosa, esempio di energia femminile della montagna aquilana. Quando la invitai in Senato, non ci credeva quasi che avrebbe potuto far parlare dello zafferano a Palazzo Madama. Ed invece Gina e la sua amatissima nipote Dina vennero a rappresentare l’Abruzzo che lotta e che crede in se stesso, proprio nel Senato della Repubblica, nel Convegno che organizzammo per l’8 marzo “Donne di terra e di orizzonti”. Gina era coraggiosa ed intraprendente e riuscì ad arrivare persino a Portobello di Enzo Tortora per parlare dello zafferano dell’Aquila. E con suo fratello, Silvio Sarra, aveva creato nel 1971 la prima cooperativa di produttori di zafferano. Gina mancherà tanto, perché era una donna difficile da trovare, con una sincerità e verità spesso sconosciute, sapeva quello che diceva e diceva quello che sapeva. Certo, sullo zafferano non aveva pari, sapeva ogni dettaglio ed era molto orgogliosa di Civitaretenga e di Navelli. Ma sopratutto della nipote Dina, quando la guardava e la sentiva parlare le brillavano gli occhi. A Dina, a tutta la famiglia di Gina, alla comunità di Navelli, a tutti gli amici dell’oro rosso dell’Aquila, porgo le mie condoglianze».
(foto lifeinabruzzo)