Teatro comunale, pronto per il 2020

Si avvicina il decennale del terremoto e nel cantiere del Teatro Comunale dell’Aquila si continua a lavorare alacremente. L’obiettivo è quello di restituire la struttura alla città entro il 2020 con miglioramento sismico e alcune migliorie.
Si avvicina il decennale del terremoto e nel cantiere del Teatro Comunale dell’Aquila si continua a lavorare alacremente.
L’obiettivo è quello di restituire la struttura alla città entro il 2020 con miglioramento sismico e alcune migliorie.
Il direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo, Simone Cristicchi, commenta lo stato dell’arte e l’avanzamento dei lavori durante un sopralluogo con l’ANSA, a ridosso di un anniversario così importante per la cittadinanza.
«È un’emozione fortissima. Immagino questa sala piena di pubblico, di applausi e di spettacoli» ha commentato.
Il TSA nel 2009 ha perso la sede del Teatro Comunale ma gli spettacoli continuano ad andare in scena nel Ridotto accanto, che però ha una capienza di 200 posti e può ospitare solo il cartellone.
Cristicchi, da sempre attento a quel che rappresenta il tessuto sociale della città, ha presentato un programma di attività che include laboratori di teatro e di drammaturgia per i giovani.
«Oggi L’Aquila è una città ferita ma che non vuole morire – sottolinea Simone Cristicchi -. È la storia di una resurrezione, come per il Friuli. La bellezza di questa città è tangibile nelle strade piene di ricercatori o di musicisti del conservatorio che hanno scelto di non andare via: sono la linfa vitale ed è a loro che voglio regalare il sogno di questo teatro storico. Dobbiamo investire sui giovani”.
Cristicchi infatti, nel presentarsi come nuovo direttore artistico del TSA alla città dell’Aquila, aveva dichiarato di voler portare il “Teatro a km zero” (teatro locale e dialettale), la musica popolare, e i “piccoli attentati teatrali” che riportino i ragazzi delle scuole a essere spettatori, vendicandoli della cattiva abitudine di subire infiniti spettacoli scolastici di Pirandello o di Beckett.
Il restauro
Il restauro del Teatro Comunale, cominciato nel 2015, ha affrontato un iter travagliato in anni passati per adempimenti procedurali, burocratici e controlli ma anche per le complessità delle lavorazioni.
«Ora è in una fase avanzata per quanto riguarda il consolidamento murario, l’adeguamento funzionale e il restauro dei decori. Mancano l’impiantistica e gli arredi» aggiunge il direttore dei lavori, architetto Augusto Ciciotti, del Segretariato regionale Mibact.
«I restauri, come spesso accade, hanno portato alla luce particolari inaspettati: nel foyer sono riemersi l’antico pavimento e intonaci graffiti ottocenteschi sulla volta che nel passato erano stati occultati e che ora sono stati restaurati.»
«È stata scavata una sala ipogea che verrà usata per le prove. L’impianto del teatro tornerà alle origini ottocentesche, con i miglioramenti sismici che le tecniche consentono. In corso d’opera si è ritenuto necessario introdurre delle integrazioni, entro gennaio definiremo un progetto di miglioramento sismico» ha illustrato Ciciotti.
Inoltre, parlando dei costi del restauro, l’attuale rapporto contrattuale è di circa 7 milioni a fronte di un finanziamento lordo di 10 milioni. Per completare i lavori “servirà un’ulteriore delibera Cipe”, ha aggiunto il direttore dei lavori.