Sinistra Italiana, da incendiari a pompieri

Sinistra Italiana ci ripensa, dall’alternativa a chiunque alle candidature nella lista di Legnini Presidente.
«Non ci vuole uno scienziato per capire che il (fu)centro-sinistra abruzzese è in caduta libera e che il centro-destra dovrebbe vincere a mani basse […] A sinistra lavoreremo per costruire un’alternativa vera al centrodestra, al m5stelle e anche al Partito Democratico. […] E allora partiamo da qui, ricostruiamo prima una sinistra vera, autonoma con un suo profilo, un suo progetto, che non guarda i sondaggi ma mette le mani nei problemi reali, che quando qualcosa è sbagliato si oppone, chiunque lo fa». Così qualche tempo fa Daniele Licheri, segretario regionali di Sinistra Italiana che precisava la posizione del partito, sottolineando: «Vorremmo rassicuarare i nostri elettori, Sinistra italiana ha mantenuto un profilo di autonomia anche con la nascita di Leu, quindi vorremmo non essere assimilati alle legittime posizioni di Articolo 1, ora che LeU non esiste più. Massima stima per Giovanni Legnini persona per bene a cui auguriamo un grande in bocca al lupo, ma a leggere la narrazione giornalistica di questo ipotetico fronte democratico in campo in cui, oltre ad un pessimo Partito Democratico, si aggiungono D’Ambrosio (che ricordo anche come Sel facemmo una battaglia politica per non farlo essere parte della coalizione) e pezzi di centro-destra riassorbiti dal Pd D’Alfonsiamo come Federica Chiavaroli, ci sembra tutto furchè una stagione di rinnovamento. […] Auguriamo in bocca al lupo a chi ci si voglia cimentare, ma questa strada non ci convince per niente e crediamo sia perdente non solo culturalmente ma anche sotto il profilo elettorale. […] Pensiamo inoltre che in questa stagione, seppur sarebbe stato molto più agevole per provare ad eleggere appoggiarsi ad una coalizione, non ci sia spazio per noi, se non in un progetto radicalmente nuovo condiviso insieme ad associazioni, comitati, partiti che vogliono fare percorsi diversi basati sulla partecipazione e sul superamento delle politiche neoliberiste. Lavoreremo per dare agli Abruzzesi una valida alternativa di sinistra a questi (foschi) scenari».
Una posizione piuttosto decisa che nelle ultime settimane si è attenuata, fino ad arrivare a un “patto di desistenza” e addirittura alla candidatura di esponenti di Sinistra Italiana con la lista Legnini Presidente: «L’assemblea regionale di Sinistra Italiana Abruzzo ha deciso a larga maggioranza di sostenere il candidato presidente Giovanni Legnini. Pur ribadendo con forza il giudizio negativo sull’esperienza amministrativa regionale uscente non essendosi sedimentate le condizioni politiche per un progetto di alternativa che avesse l’efficacia di contrastare le destre e di dare autonoma rappresentanza ai nostri valori e progetti abbiamo valutato attentamente la concreta possibilità di dare un nostro contributo fattivo per fermare l’onda nera che sta attraversando l’Italia e l’Europa. A rappresentare questo pericolo in Abruzzo sono in primis la coalizione guidata dal romano Marsilio (espressione del partito più a destra dell’alleanza conservatrice) e dal Movimento 5 stelle complice delle politiche di Salvini a livello nazionale. Dinanzi a questo scenario in seguito ad un percorso di condivisione e confronto tra il gruppo dirigente regionale di SI e il candidato presidente Legnini abbiamo siglato quello che chiamiamo “patto di desistenza” consistente : nell’assunzione di un documento programmatico contenente proposte e linee d’indirizzo generali su sanità, politiche ambientali, lavoro e politiche sociali, cultura, diritto allo studio e aree interne a suggello del vincolo di fiducia tra Sinistra Italiana, eventuali eletti in consiglio regionale e il presidente Legnini; nel sostegno di Sinistra Italiana alla lista civica “Legnini presidente” e nell’espressione all’interno dei collegi di Pescara, Teramo e Chieti delle candidature di Giovanni Di Iacovo (assessore alla Cultura del Comune di Pescara) , Giorgio Giannella (presidente provinciale ARCI Teramo) ed Enrico Raimondi (consigliere comunale di Chieti) rappresentativi della nostra organizzazione e dei rispettivi percorsi politici, sociali e territoriali».