Rigopiano, multa da oltre 4mila euro per aver portato i fiori oltre i sigilli

Rigopiano, supera sigilli giudiziari per portare i fiori dov’era morto il figlio: multa da oltre 4mila euro per Alessio Faniello. Marsilio: “Paghiamo noi”.
La sentenza di condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro, trae origine dal fatto che Feniello si sarebbe introdotto “abusivamente”, nonostante “le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell’ordine addette alla vigilanza del sito”. L’uomo, in un post pubblicato su Facebook, contesta la decisione del tribunale pescarese, affermando di essersi “recato a Rigopiano per portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio“.
Caso multa a Rigopiano, Marsilio: «Paghiamo noi».
«Il Comitato per Marsilio Presidente avvierà una raccolta fondi per contribuire a raggiungere la somma di 4550 euro per pagare, in caso di condanna definitiva, la multa che è stata comminata ad Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime della tragedia di Rigopiano, per aver violato i sigilli giudiziari che erano stati apposti per delimitare l’area della tragedia. Una iniziativa che non vuole prevaricare il ruolo dei giudici, ma che va ascritta nell’ambito del sentire di ciascuno e della solidarietà umana. Attraverso i social e una rete di comunità, il Comitato per Marsilio Presidente invita i propri sostenitori a partecipare alla raccolta fondi in occasione delle manifestazioni elettorali dei candidati della coalizione: insieme per essere vicini al dolore di Alessio Fenellio, insieme per aiutarlo a superare questa ulteriore parentesi dolorosa. Nel caso in cui la vicenda giudiziaria si risolvesse positivamente la somma raccolta sarà devoluta all’associazione dei familiari delle vittime di Rigopiano, per realizzare un evento di sensibilizzazione sui temi della memoria e della prevenzione e non far cadere nell’oblio il ricordo della tragedia».
Maurizio Acerbo: «Solidarietà al signor Alessio Feniello».
«Non è moralmente accettabile – commenta poi Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – che l’unico a pagare alla fine per la strage dell’Hotel Rigopiano sia il padre di una vittima di una tragedia che poteva essere evitata. Esprimo la solidarietà di Rifondazione Comunista al signor Alessio Feniello. Legalità e giustizia non sempre coincidono. E in questo caso sono lontanissime. La disobbedienza di un padre è un grido di dolore e una richiesta di giustizia. Se un padre che vuole portare dei fiori sul luogo in cui è morto il figlio viene condannato vuol dire che in questo paese anche la magistratura sta tornando assai indietro, verso una visione formalistica del diritto lontana dalle spirito costituzionale. Lo dico con rispetto ed essendo sempre stato un difensore dell’indipendenza della magistratura. Quella dell’Hotel Rigopiano è una strage per alcuni versi “di Stato” perché una lunga serie di inadempienze e negligenze istituzionali l’hanno resa possibile. Prima di condannare un padre bisognerebbe tenerne conto».