Regionali 2019, Lucia Ottavi: guerriera per il mio Abruzzo

Lucia Ottavi si candida alle prossime regionali per Forza Italia. Da “Io sono ancora qua”, evento per la lotta al cancro, alla politica in prima persona
DiLucia Ottavi Il Capoluogo già vi aveva parlato qualche mese fa: è lei l’ispiratrice dell’evento “Io sono ancora qua”, che nello scorso settembre ha visto sfilare, a San Benedetto, le storie e le testimonianze di quanti hanno combattuto – e lo stanno ancora facendo – contro il cancro.
Da allora qualche mese è passato e si è fatta strada l’idea di scendere in campo in prima persona, con il motto “Guerriera per il mio Abruzzo”
E nel suo programma elettorale non si può non parlare di sanità
“Bisogna dare delle risposte ai malati ed agli anziani che oggi non trovano assistenza dignitosa all’interno delle nostre strutture ospedaliere, perché la sanità abruzzese è stata completamente abbandonata”
scrive Lucia Ottavi in una lunga lettera nella quale spiega perchè ha deciso di candidarsi al consiglio regionale abruzzese.
“Partiamo dalle persone, dai giovani per i quali bisogna mettere in atto le grandissime risorse che l’Europa ha stanziato per la loro occupazione e per i loro progetti, al fine di non farli andare via, lontani dalla propria casa, dagli affetti e dai genitori, che tanti sacrifici hanno fatto per loro, convinti e con la speranza di lasciargli un mondo migliore”
aggiunge Ottavi. Rilancio dell’agricoltura nel Fucino, snellimento della burocrazia, aiuto agli imprenditori fra i temi al centro della campagna di Lucia Ottavi.
Ma soprattutto un’idea di rilancio e di ricostruzione dell’immagine del nuovo Abruzzo
“Bisogna rilanciare e ricostruire l’immagine del nuovo Abruzzo, investendo in maniera pesante su una campagna di informazione in grado di scrollarci di dosso l’etichetta di Regione “sfigata”, a causa dei terremoti, le sciagure di Rigopiano, dei ponti autostradali che non si capisce se sono sicuri o meno.
Nessuno verrà a visitare o ad investire su di una Regione che è stata dipinta per troppi anni in questo modo. Il nostro Abruzzo che noi viviamo, che noi conosciamo, sappiamo bene che non è questo. L’Abruzzo è montagna, con i suoi boschi, le sue faggete, i suoi parchi nazionali, la sua fauna, i suoi colori. L’Abruzzo è mare, con i suoi trabocchi, le sue colline, i suoi vitigni famosi. L’Abruzzo è agricoltura. L’Abruzzo è storia. L’Abruzzo è archeologia. L’Abruzzo è artigianato. L’Abruzzo è tradizione. L’Abruzzo è gentilezza. L’Abruzzo è forza.
Bisogna invertire il senso di rotta, perché la nostra regione è bellissima, basta solo togliere la polvere da questo diamante la cui lucentezza è stata offuscata per troppo tempo. Questo credo valga più della presentazione di altisonanti programmi, destinati spesso a rimanere sulla carta”