Vertenza ex Ecare, 34 posti di lavoro a rischio trasferimento

16 gennaio 2019 | 14:25
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Vertenza ex Ecare, 34 posti di lavoro a rischio trasferimento

Altri posti di lavoro a rischio a L’Aquila: 34 lavoratori ex Ecare rischiano di passare al sito produttivo di Roma. Biondi chiede un tavolo di concertazione al Mise.

«Sono a rischio 34 posti di lavoro, sul sito di Olisistem Start, Ex Ecare, a L’Aquila dovuti all’applicazione della clausola sociale, sul comparto Acea Idrico. Siamo davanti al ridicolo – dichiara la RSU – poichè l’azienda subentrante pur impegnandosi  a ricollocare alle stesse condizioni contrattuali tutti i 34 lavoratori è vincolata ad assumerli esclusivamente sul sito di Roma, poichè previsto dal bando di gara di Acea, il quale prevede una sede unica. Qualora non si trovasse una soluzione, ci potremmo trovare davanti a 34 licenziamenti, mascherati da un trasferimento su altra sede. L’applicazione della clausola sociale deve garantire la territorialità, L’Aquila non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro, figuriamoci 34. Abbiamo richiesto congiuntamente alle Segreterie Nazionali ed alla Regione Abruzzo un incontro urgente presso il Ministrero del Lavoro, per gestire il cambio di appalto nel rispetto della clausola sociale e il principio della territorialità, per tutelare le lavoratrici e i lavoratori impiegati sulla commessa di Idrico. Siamo pronti ad una mobilitazione e a chiedere il supporto di tutta la città».

Vertenza ex Ecare, sindaco Biondi: «Subito tavolo di concertazione al Mise».

«Convocare un tavolo di concertazione in tempi rapidi presso il Ministero dello Sviluppo economico per fare il punto sulla vertenza Olisistem start – ex ECare – e scongiurare il pericolo di trasferimento di 34 lavoratori che, pur tutelati dalla clausola sociale dalla società appaltatrice della commessa Acea-servizio idrico, sarebbero costretti a enormi disagi per mantenere il posto di lavoro sia sotto il profilo economico che personale». A lanciare l’appello è il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. «A questo si aggiunga un altro dato preoccupante – spiega il sindaco – A causa di questa emorragia di dipendenti c’è il rischio di abbassare la soglia di forza lavoro necessaria per il mantenimento, da parte dell’azienda, dello stabilimento aquilano. Una eventualità che questa territorio, che sta provando a risollevarsi dopo una profonda crisi economica e occupazionale, non può permettersi. Nei due incontri avuti con il vice premier e ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, avevo posto la questione e una delegazione di lavoratori lo ha incontrato nel giorno dell’Epifania. Attendo fiducioso un suo segnale per individuare un punto d’incontro tra parti datoriali e sociali che consenta di mantenere i livelli occupazionali e produttivi del sito aquilano del contact center».