Legnini sceglie L’Aquila per la presentazione del programma

Il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo, Giovanni Legnini, a L’Aquila per la presentazione del programma: “Avremo la maggioranza dei voti”.
Giovanni Legnini ha scelto L’Aquila, il Ridotto del Teatro Comunale, per la presentazione ufficiale del programma elettorale. Il candidato alla Presidenza della Regione Abruzzo lo ha annunciato nel corso dell’inaugurazione del comitato elettorale di Pierpaolo Pietrucci e Patrizia Masciovecchio, nel capoluogo abruzzese, a Piazza Duomo. Legnini ha sottolineato di conoscere «la posta in gioco per questa città, sono sempre stato al vostro fianco, al governo, sia quando avevo la delega alla ricostruzione che quando non l’avevo. È giusto dirlo: nel 2013 era tutto bloccato, costruimmo la ripartenza, convincemmo il governo che la ricostruzione aveva bisogno della continuità finanziaria».
Legnini ha aggiunto di ritenere i prossimi anni decisivi perché le risorse disponibili arriveranno fino al 2021, e ci sarà bisogno di una amministrazione regionale che lavori e abbia a cuore le ragioni dell’Aquila.
Tra i passaggi dell’intervento di Legnini, quello che ha denunciato «una situazione paradossale, quella coalizione che era data favorita dai sondaggi aveva presentato sei liste, ma una è saltata subito, un’altra il giorno stesso della presentazione delle candidature, e pur in presenza di una rottura così clamorosa i cittadini che voteranno Udc, voteranno Marsilio. È un paradosso, un fatto senza precedenti nella storia non solo abruzzese ma del mondo. Va denunciato, ma penso che questa evenienza cadrà il 10 febbraio, perché la nostra coalizione avrà la maggioranza dei voti».
In apertura di incontro, Pietrucci, candidato e consigliere uscente, ha definito Legnini «il migliore uomo di Stato che l’Abruzzo può esprimere», rivendicato il lavoro svolto per il territorio e parlato di «un entusiasmo crescente» attorno alla coalizione guidata da Legnini. Masciovecchio ha ripercorso le ragioni alla base della propria candidatura, interpretata come una chiamata contro «un vento di destra».