Da Sic a Zsc prima della riperimetrazione, scatta il ricorso al Tar

Parco Gran Sasso Monti della Laga, l’Ente Parco avvia l’iter di trasformazione del Sic in Zsc, imponendo misure restrittive ancora maggiori. Save Gran Sasso e Progetto Montagna: ricorriamo al Tar
Il posizionamento dei Sic e Zps, avvenuto con Decreto 25 marzo 2005, trasmessi al Ministero dell’Ambiente con Nota prot. 14326 del 26 Ottobre 2004, sarebbe stato perpetratoin maniera irregolare avallando la tesi di #SaveGranSasso e Progetto Montagna di irregolarità in sede di pubblicazione.
È stata piuttosto animata la riunione convocata in Regione per fare il punto sulla riperimetrazione del Parco Gran Sasso e Monti della Laga.
Iter ancora in corso, ma l’Ente Parco ha già approvato le Misure di Salvaguardia, avviando l’iter di trasformazione del Sic in Zsc (Zona Speciale di Conservazione con misure restrittive ancora più stringenti).
La Regione Abruzzo affiderà ad esperti del settore la redazione dello Studio delle matrici ambientali dei luoghi interessati a modifica per quanto riguarda la perimetrazione del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, dopodiché l’iter della perimetrazione potrà procedere con l’invio della proposta al Ministero e successivamente agli uffici europei.
Questo, in sostanza, l’esito della riunione che si è svolta il 21 gennaio alla presenza di Giovanni Lolli (Presidente vicario della Regione Abruzzo), Bruno Celupica (Direttore Settore Ambiente) e Igino Chiuchiarelli (Dirigente) per la Regione Abruzzo, Berardino Romano (Docente) per l’Università Degli Studi di L’Aquila, Antonello Liberatore (Ingegnere Agronomo redattore della consulenza ambientale per la riperimetrazione del SIC/ZPS Gran Sasso) per l’ASBUC di Assergi e Luigi Faccia (Direttore Scuola Italiana Sci Assergi-Gran Sasso) per l’Associazione “Progetto Montagna” e SaveGranSasso.
Ad animare la riunione la notizia che il Parco Nazionale Gran Sasso in data 28 dicembre ha approvato le Misure di Salvaguardia Sito Specifiche del SIC Gran Sasso avviando l’iter di trasformazione del SIC in ZSC (Zona Speciale di Conservazione con misure restrittive ancora più stringenti).
«Tale processo – sottolineano da SaveGranSasso – è stato possibile anche senza la consultazione con la Regione Abruzzo in quanto il SIC interessato è completamente ricompreso all’interno del Parco Gran Sasso. Una decisione adottata in totale autonomia disattendendo gli accordi precedentemente presi tra le parti (Parco-Regione) che prevedevano una sospensione dell’iter finché non si fosse fatta piena chiarezza sulla proposta di rimodulazione dei confini. La conferma della Deliberazione del Parco è arrivata direttamente tramite telefonata ai vertici dell’ente con sorpresa e disappunto dei presenti».
Da qui la decisione di SaveGranSasso e Progetto Montagna di ricorrere al Tar contro la perimetrazione del 2005
«Siamo ormai tristemente abituati a tali comportamenti ambigui da parte dell’ente Parco; siamo convinti più che mai che sia finito il tempo di attendere e di mediare. È, pertanto, nostra intenzione di agire immediatamente presentando Istanza di Autotutela per l’Annullamento dei SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) ad oggi estesi sul territorio del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga comprendenti zone antropizzate e di interesse economico-sociale. Spiace constatare l’assordante assenza e il silenzio da parte del Comune di L’Aquila il quale, ad oggi, ancora non invia la Nota alla Regione Abruzzo per comunicare l’approvazione della delibera di Giunta del 20 Settembre 2018 che decreta la legittimità e la volontà di 11.250 firmatari delle petizioni per la rimodulazione dei confini SIC e ZPS. Chiediamo che si ripari rapidamente a questa grave e incomprensibile mancanza. Siamo a una svolta cruciale della nostra battaglia, chiediamo ai nostri sostenitori di non lasciarci soli come spessissimo fanno le Istituzioni».
La nota completa di #savegransasso Progetto Montagna
Incontro problematiche Sic (Siti di importanza comunitaria) e Zps (Zone a protezione speciale) in area Parco Gran Sasso-Laga”.
Alla presenza di Giovanni Lolli (Presidente della Regione Abruzzo), Bruno Celupica (Direttore Settore Ambiente) e Igino Chiuchiarelli (Dirigente) per la Regione Abruzzo, di Berardino Romano (Docente) per l’Università Degli Studi di L’Aquila; di Antonello Liberatore (Ingegnere Agronomo redattore della consulenza ambientale per la riperimetrazione del Sic/Zps Gran Sasso) per l’Asbuc di Assergi; di Luigi Faccia (Direttore Scuola Italiana Sci Assergi-Gran Sasso) per l’Associazione “Progetto Montagna” e #SaveGranSasso.
Dopo ampio dibattito si è giunti a una serie di conclusioni elencate in maniera integrale:
La Regione Abruzzo si impegna a redigere una Delibera di Giunta in cui affida ad esperti del settore (Università?) la Redazione dello Studio delle Matrici Ambientali dei luoghi interessati a modifica.
Nella Delibera sarà evidenziato che il posizionamento dei Sic e Zps, avvenuto con Decreto 25 marzo 2005, trasmessi al Ministero dell’Ambiente con Nota prot. 14326 del 26 Ottobre 2004, è stato perpetrato in maniera irregolare avallando la tesi di #SaveGranSasso e Progetto Montagna di irregolarità in sede di pubblicazione.
L’Università degli Studi di L’Aquila sostiene, al contrario, la tesi della realizzazione del Piano D’Area senza modifiche del Sic-Zps Gran Sasso. Questo poiché lo studio delle matrici potrebbe confermare la preziosità degli ecosistemi e, di fatto, impedire la modifica dei confini.
L’Asbuc di Assergi, tramite l’avvocato Lanfranco Massimi e Franco Sabatini, l’Associazione “Progetto Montagna” e #SaveGranSasso tramite Luigi Faccia, chiedono una tempistica certa sull’Iter ma, ricevendo risposte vaghe dall’Università, annunciano la presentazione di un ricorso al Tar per contestare la mancata pubblicazione sul Bura dei Sic e delle Zps redatti solo mediante lettera dell’Ufficio Ambiente della Regione Abruzzo senza alcuna comunicazione ai portatori d’interesse, nonché pubblicità nei territori coinvolti, come prevede la legge.
La Regione Abruzzo, tramite il presidente vicario Giovanni Lolli e tramite il deciso intervento del Direttore Bruno Celupica, decidono, comunque, di affidare lo studio delle matrici ambientali tramite incarico non esprimendosi, però, in maniera contraria alla proposta dell’Asbuc di Assergi e di #SaveGranSasso di presentare ricorso giudicandola come un sacrosanto diritto dei nativi di Assergi.
Durante la riunione giunge la notizia delle dure osservazioni alla Vinca per l’ampliamento del bacino sciistico della stazione di Ovindoli-Monte Magnola da parte dell’associazione Appennino Ecosistema col fine di bloccare la procedura nonostante si tratti di territori al di fuori del SIC sul Velino-Sirente. I presenti prendono atto della notizia con disappunto.
Si prende, ulteriormente, atto della notizia per la quale il Parco Nazionale Gran Sasso abbia approvato, in data 28 dicembre 2018, le Misure di Salvaguardia Sito Specifiche del Sic Gran Sasso avviando l’iter di trasformazione del Sic in Zsc (Zona Speciale di Conservazione con misure restrittive ancora più stringenti).
Tale processo è stato possibile anche senza la consultazione con la Regione Abruzzo in quanto il SIC interessato è completamente ricompreso all’interno del Parco Gran Sasso.
Una decisione adottata in totale autonomia disattendendo gli accordi precedentemente presi tra le parti (Parco-Regione) che prevedevano una sospensione dell’iter finché non si fosse fatta piena chiarezza sulla proposta di rimodulazione dei confini.
La conferma della Deliberazione del Parco arriva direttamente tramite telefonata ai vertici dell’ente con sorpresa e disappunto dei presenti.
Alla luce di tali punti “verbalizzati” della riunione in oggetto, noi di #SaveGranSasso e Progetto Montagna vorremmo fare alcune, amare, considerazioni.
Siamo ormai tristemente abituati a tali comportamenti ambigui da parte dell’ente Parco; siamo convinti più che mai che sia finito il tempo di attendere e di mediare. È, pertanto, nostra intenzione di agire immediatamente presentando Istanza di Autotutela per l’Annullamento dei Sic (Siti di Interesse Comunitario) e Zps (Zone di Protezione Speciale) ad oggi estesi sul territorio del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga comprendenti zone antropizzate e di interesse economico-sociale.
Spiace constatare l’assordante assenza e il silenzio da parte del Comune di L’Aquila il quale, ad oggi, ancora non invia la Nota alla Regione Abruzzo per comunicare l’approvazione della delibera di Giunta del 20 Settembre 2018 che decreta la legittimità e la volontà di 11.250 firmatari delle petizioni per la rimodulazione dei confini Sic e Zps. Chiediamo che si ripari rapidamente a questa grave e incomprensibile mancanza.
Siamo a una svolta cruciale della nostra battaglia, chiediamo ai nostri sostenitori di non lasciarci soli come spessissimo fanno le Istituzioni.
Insieme possiamo ancora farcela.