In bici sul Tratturo Magno, al via lo studio di fattibilità

Una pista ciclopedonale sul tragitto del Tratturo Magno: il progetto firmato Università – CSEN prende corpo
È stato fatto il primo passo per la realizzazione di una pista ciclopedonale che ripercorrerà il tragitto dell’antico Tratturo Magno, il percorso che per secoli è stata la principale via di comunicazione tra L’Aquila e Foggia.
Presso Palazzo Camponeschi il professor Pierluigi De Berardinis, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale (DICEAA) dell’Università dell’Aquila, ed il dottor Fulgo Graziosi, delegato del Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN), hanno firmato il contratto che autorizza il DICEAA ad avviare le ricerche preliminari volte a stabilire la fattibilità del progetto. Presente anche il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio.

L’intento è quello di permettere agli appassionati di bici e camminata di ripercorrere il lungo tragitto – appunto, il Tratturo – che i pastori abruzzesi dovevano sostenere per onorare l’antichissimo rito della transumanza.
Venuta meno la tradizione che vedeva decine di migliaia di ovini migrare dall’Abruzzo verso il sud Italia, in particolare verso la Puglia, lo CSEN ha visto nell’antico percorso ormai in disuso del Tratturo Magno, conosciuto anche come Regio Tratturo, un’occasione per rilanciare la pratica dello sport.
L’idea è nata dalla constatazione di quanto sia complicato realizzare una pista analoga sul litorale adriatico. Da una prima ricognizione, lo CSEN aveva pensato di realizzare un percorso che costituisse la naturale prosecuzione di quello che collega i centri dell’Abruzzo costiero ma l’orografia della costa e le continue interferenze stradali e ferroviarie hanno indotto i vertici dello CSEN a rivolgere l’attenzione ad un percorso già esistente come quello del Tratturo Magno.

Il progetto, che gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale, è stato reso possibile grazie agli sforzi congiunti della Fondazione Carispaq, che ha stanziato € 2500, della Società Corti EDILFER, che ha contribuito con € 2500 e dallo CSEN, che, con € 3000, ha erogato il contributo maggiore. Lo studio preliminare del progetto è volto a stabilire le modalità con cui si dovrà intervenire su un percorso antichissimo che dovrà essere valorizzato e reso fruibile senza che subisca alterazioni che ne sminuiscano i connotati storico-culturali.
“Quasi tutte le istituzioni locali hanno ignorato questo progetto – ha commentato Fulgo Graziosi delegato dello CSEN – è quindi doveroso esprimere i più sentiti ringraziamenti al dottor Di Pangrazio, che ha concesso il patrocinio, ed alla società EDILFER che ha erogato il proprio contributo prima della stipulazione del contratto, un chiarissimo segnale della grande fiducia che la società ripone in noi”.
