Consiglio regionale d’Abruzzo, 5 donne elette

Le donne che entreranno in Regione sono 5. Solo due donne nella passata legislatura e quattro nel Consiglio precedente.
La paradossale storia abruzzese in quota rosa.
Nicoletta Verì a Pescara con la Lega, Sabrina Bocchino a Chieti con Lega, Marianna Scoccia con Udc Dc Idea, Barbara Stella a Pescara con il M5S e Sara Marcozzi.
Di certo dopo l’introduzione della legge sulla doppia preferenza di genere la situazione in Abruzzo è migliorata, anche se siamo ancora lontani da una piena parità della nostra regione con le altre regioni d’Italia e del numero delle donne che ricoprono cariche istituzionali con la percentuale dei colleghi uomini.
Solo due donne nella passata legislatura
L’era Marsilio si apre con un numero di certo più dignitoso: infatti tra i 31 componenti del Consiglio regionale uscente c’erano solo due donne: una in maggioranza, Marinella Sclocco, del PD, e una nella minoranza, Sara Marcozzi, consigliere del Movimento 5 Stelle che era stata anche candidata alla presidenza della Giunta ed entrata a Palazzo dell’Emiciclo come candidata nella circoscrizione di Chieti.
La legge sulla doppia preferenza di genere
La stessa Marinella Sclocco si è fatta portavoce nel corso degli anni della battaglia per la doppia preferenza di genere in Abruzzo, presentando la legge nel 2012 e ottenendo finalmente l’approvazione nel 2018.
La modifica della Legge elettorale regionale che consentiva l’introduzione della doppia preferenza di genere fu approvata all’unanimità nella seduta del 12 Giugno 2018, dopo un lungo iter di proposte e sensibilizzazione da parte della Commissione di Pari Opportunità della Regione Abruzzo Presieduto dalla Dott.ssa Gemma Andreini.
4 donne nel Consiglio della IX legislatura
Nel precedente Consiglio, quello della IX legislatura, formato da 45 componenti, ne erano presenti quattro:
Alessandra Petri Insegnante. Dal 1998 al 2003 ha ricoperto la carica di consigliere comunale di An a Pescara. È stata eletta nel listino collegato al presidente Giovanni Chiodi.
Marinella Sclocco Il suo primo impegno in politica è da ascriversi al 1989 quando, giovanissima, fu la prima degli eletti nella circoscrizione 3 di Pescara (Tiburtina – Madonna del fuoco) dove successivamente assunse il ruolo di presidente della commissione cultura e sport. Nei primi anni del 2000 venne eletta segretaria della sezione Nilde Iotti (DS) del quartiere 3 cittadino. Proprio nel quartiere 3, è stata eletta nel 1998 consigliera di Circoscrizione fino al 2004 quando nella tornata elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale, fu eletta consigliera (unica donna tra 25 eletti) e rivestì l’incarico di presidente della Commissione Politiche sociali. Nel 2006 venne eletta al consiglio regionale dell’ordine degli psicologi d’Abruzzo. Aderisce il 14 ottobre del 2007 al PD di cui e dirigente regionale, e dal 2008 ad oggi, riveste l’incarico istituzionale di consigliera regionale, unica eletta delle fila de PD nella provincia di Pescara.
Daniela Stati Dipendente Telespazio. Già assessore alla cultura al comune di Avezzano. Vice presidente del Consiglio regionale nella VIII legislatura. È stata eletta nella lista del Popolo della libertà, circoscrizione dell’Aquila.
Nicoletta Verì (che ritroviamo ora nell’era Marsilio) Laureata in psicologia, coordinatrice sanitaria di istituti di riabilitazione. Dal 2003 consigliere comunale di Pescara. È stata eletta nella lista del Popolo della libertà, circoscrizione di Pescara.
La paradossale storia abruzzese in quota rosa
Eppure la storia dell’Abruzzo è una storia paradossale, potremmo dire, almeno per quanto riguarda le cariche istituzionali ricoperte da donne perché annovera nei suoi annali la prima donna presidente di regione in Italia con Anna Nenna D’Antonio, la quale, come esponente della Democrazia Cristiana e militante della corrente Alleanza Popolare, dal 1981 sostituisce Romeo Ricciuti alla presidenza della regione Abruzzo, rimanendo in carica fino al 1983, anno in cui è eletta alla Camera, venendo riconfermata nel 1987 e nel 1992.
Non solo: Anna Nenna D’Antonio fu componente della Commissione parlamentare interna e di quella per le questioni regionale e nella X legislatura fu inserita nella Commissione giustizia, in quella degli Affari sociali e nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulla condizione giovanile.