Benny Manocchia per il Capoluogo, Trump incontra Kim Jong Un in Vietnam

Trump incontra Kim Jong Un in Vietnam, il punto di vista di Benny Manocchia per il Capoluogo dagli USA.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump,incontrerà il leader della Corea del Nord, Kim Jong un, il 27 e 28 di questo mese, a Hanoi, capitale del Vietnam. Il Point Of View di Benny Mannocchia per IlCapoluogo.it.
«Trump ha insistito nella scelta della località per questo secondo incontro,proprio per mostrare a Kim che cosa vuol dire per una nazione essere in pace con gli Stati Uniti, e fare affari con l’America. Il Vietnam, per come lo ricordo io, era una nazione poverissima, semidistrutta, niente affari e solo scontri interni. Oggi invece è una ridente nazione in pieno sviluppo,con lavoro per tutti e possibilità di entrare nel magico circo dei Paesi ricchi.
Sembrerà un ragionamento sciocco ma non lo è per chi conosce Kim e le sue richieste dal mondo moderno: macchinoni per tutti, grattacieli, mercati aperti ecc. Il secondo incontro tra i due leader, dopo quello di Singapore, probabilmente non arriverà a una conclusione. Il ministro degli Esteri americano, Mike Pompeo (originario di Caramanico) ha dichiarato recentemente che non crede che Kim acconsentirà alla distruzione dell’intero stoccaggio di missili atomici. Kim ha paura di lasciare la sua piccola nazione indifesa, ma e’ chiaro che non sarà così, anche considerando che i suoi vicini (Giappone e Corea del Sud) non hanno l’atomica. Allora? Kim chiederà a Trump di ritirare le sanzioni che bloccano la Corea del Nord dal ricevere cibo, benzina, ecc., non solo dall’America ma anche da altri Paesi alleati degli USA. Il lavoro è lento e Kim deve provare al suo popolo che nulla è perduto, tutto è guadagnato. Trump, dal canto suo, non può tornare a Washington dal Vietnam senza prove tangibili che “siamo vicini alla pace”.
È comunque difficile fare previsioni sull’esito dell’incontro: sia Trump che Kim sono abituati a cambi di fronte repentini, nei rapporti tra le relazioni internazionali».
«Cari lettori, qui non parliamo di una battaglia da vincere o perdere. Questi due signori potrebbero innescare una guerra atomica, e un po’ tutti sappiamo come andrebbe poi a finire».
Benny Manocchia da Washington, USA
«Nato a Giulianova, mia madre era toscana. Ho concluso l’università alla Yale di New Haven. Cominciai a fare il giornalista 30 anni fa con Rusconi come corrispondente da New York e sono rimasto con lui fino a quando passo’ la mano ai francesi».