Gianluca Zelli durissimo contro Marsilio, non voglio avere più niente a che fare con lui

Strappo nel centro-destra abruzzese a nemmeno un mese dal voto del 10 febbraio, il coordinatore di Azione Politica, Gianluca Zelli, si smarca dal movimento ed attacca Marsilio: “Non voglio avere più niente a che fare con lui”
«Come hanno imparato a conoscere D’Alfonso e lo hanno rimandato a casa, gli abruzzesi molto presto impareranno a conoscere Marsilio come lo abbiamo conosciuto noi». Sono le parole di Gianluca Zelli, fondatore e ormai ex coordinatore regionale di Azione Politica – movimento civico che alle elezioni regionali in Abruzzo ha sostenuto il centrodestra – pronunciate in conferenza stampa a Pescara all’indomani della riunione tra il presidente della Regione, Marco Marsilio, e i coordinatori dei partiti della coalizione che ha visto l’estromissione di Ap (3,47% e un consigliere) dalla nuova Giunta. Zelli si è dimesso da coordinatore regionale e in qualità di commissario di AzP è stato nominato Angelo D’Ottavio.
«Non voglio avere più niente a che fare con Marsilio e con questo centrodestra» ha sottolineato, aggiungendo che l’accordo programmatico fatto con Marsilio, che prevedeva, tra l’altro, la rappresentanza di Azione Politica, «è stato disatteso» e che l’incontro di ieri «è stato un’imboscata, perché era già tutto deciso».
Gianluca Zelli si dimette da coordinatore di Azione Politica, la conferenza stampa.
«Ieri sera – ha ricostruito Zelli questa mattina a Pescara insieme a Pierluigi Panunzi, Berardino Fiorilli, Luca Maccione, e Rudy Di Stefano e da Angelo D’Ottavio – si è riunito il coordinamento regionale di Azione Politica e, a seguire il gruppo dei candidati alle scorse elezioni. In quel contesto ho rassegnato le mie dimissioni da coordinatore regionale del movimento. Le redini di Azione Politica saranno tenute, in questa fase, da Angelo D’Ottavio. In qualità di leader di questo movimento ho definito la linea politica, dal percorso avviato con il raggruppamento di Civiche per l’Abruzzo, di cui non abbiamo condiviso l’impostazione personalistica. Da qui, la decisione di contribuire al mantenimento di un centrodestra unito. Ho incontrato Marco Marsilio e Pierluigi Biondi a Stiffe per discutere di programmi e rappresentanza: dell’istituzione di un nuovo assessorato regionale multidisciplinare allo Sviluppo economico, di riforma della sanità e manutenzione e potenziamento delle infrastrutture stradali. In quell’occasione abbiamo chiesto una rappresentanza esterna nella Giunta che potesse bilanciare l’elezione di un singolo consigliere, così da equilibrare costa-aree interne. Questo accordo è stato ribadito in campagna elettorale e dallo stesso presidente Marsilio martedì 12 febbraio nella sede della mia azienda. Da quel giorno non ho più sentito o visto Marsilio. A garantire l’accordo programmatico, su specifica richiesta di Marsilio, Pierluigi Biondi e Angelo D’Ottavio. Ho rivisto Marco il giorno del passaggio di testimone con Giovanni Lolli, quando ci siamo confermati quello che ci eravamo detti. Ieri mattina – aggiunge il fondatore di AzP – siamo stati vittime di un’imboscata: l’accordo era stato già raggiunto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia. Nel corso dell’incontro, nonostante il palese passo indietro della Lega che avrebbe rinunciato all’assessorato esterno – a due condizioni: avere quattro assessori e che l’esterno fossi io (e specifico che nessuno mai ha chiesto un esterno per me, ma per Azione Politica) – e nonostante Forza Italia si fosse resa disponibile a valutare l’assessore e la presidenza del Consiglio, Marsilio ha deciso di chiudere la conversazione assegnando quattro assessori alla Lega, uno a Forza Italia e uno a Fratelli d’Italia. Alla richiesta di spiegazione – e tengo a precisare che tutti i partiti seduti al tavolo sono venuti a conoscenza dell’accordo tra AzP e Marsilio solo negli ultimi dieci giorni di campagna – Marsilio ha risposto che, nelle altre Regioni, FdI era stata penalizzata e che in Abruzzo avrebbe potuto rivalersi, rilanciando persino con il sottosegretario a Forza Italia. A quel punto, visto che la discussione si sarebbe spostata sull’assegnazione delle deleghe, e non avendo AzP parola in Giunta, ho deciso di andare via, senza intenti polemici. Ne ho preso atto, fino al momento in cui, ieri sera, addirittura, il “corretto” presidente ha telefonato al consigliere regionale Santangelo per offrire direttamente a lui la vicepresidenza del Consiglio. Santangelo ha fatto presente che la linea l’avrei dettata io, in qualità di coordinatore del movimento. Così ho ricevuto, ormai a giochi fatti, una chiamata e una proposta dal presidente che ho rifiutato. Non abbiamo bisogno di poltrone. Non sono d’accordo sull’ipotesi di allargamento della Giunta, anche perché in questo momento è l’ultimo dei problemi. Il movimento nasce, e sopratutto io faccio politica, per cambiare questa regione e ritengo che Marsilio sia l’ultima persona che possa cambiarla. Non solo abbiamo dovuto accettare supinamente un candidato indicato da Roma, ma dobbiamo anche far pagare all’Abruzzo questioni accadute in Friuli o in Molise. La mia è una posizione personale e non sono più disposto a trattare con questi individui: da qui le mie dimissioni. Ero sereno ieri e sono sereno oggi. Azione Politica – ricorda Zelli – continua a esistere, ha ottenuto 20mila preferenze, e ieri sera ho chiesto il sacrificio ad Angelo D’Ottavio di diventarne commissario. Le liste civiche sono servite, ancora una volta, a prendere voti, ma il sistema dei partiti ritiene che non debbano avere voce o essere rappresentate. Faccio un grande in bocca al lupo a consiglieri e giunta. Resto in attesa di vedere le competenze degli assessori, soprattutto quelle dell’esterno. Questo pomeriggio, D’Ottavio si riunirà con i coordinatori provinciali e con il consigliere Santangelo per definire la posizione di Azione Politica nell’assise regionale. La mia linea non è quella del movimento, s’intende. La linea che gli avevo impresso, infatti, non ha portato a un risultato e per questo, da oggi, decideranno commissario e coordinamenti regionale e provinciale» conclude Zelli.
Gianluca Zelli, lo strappo è dovuto al banco saltato con il centrodestra abruzzese
Lo strappo è chiaramente dovuto alla riunione che il centrodestra ha avuto ieri mattina a Palazzo Silone con il Presidente Marco Marsilio (leggi qui l’approfondimento de IlCapoluogo.it). Azione Politica, rappresentata in Consiglio Regionale dall’eletto Roberto Santangelo, voleva l’assessore esterno in Giunta, chiaramente per Gianluca Zelli, ma il ruolo è andato alla Lega. Proprio ieri il coordinatore regionale di AzP era uscito dalla riunione infuriato, annunciando la conferenza stampa di questa mattina. Uno strappo, tra Zelli e Marsilio, che potrebbe comportare, anche se risulta oggettivamente difficile da immaginare, l’uscita dalla maggioranza del Consigliere eletto nelle liste di Azione Politica Roberto Santangelo. Un’ipotesi solo potenziale, visto l’uscita di scena di Zelli che, con le proprie dimissioni, di fatto lascia “libero” Santangelo, che probabilmente rimarrà nella maggioranza.