La scomparsa di Daniele Nardi e Tom Ballard, la testimonianza di Filippo Crudele

Filippo Crudele ha affidato a Il Capoluogo il suo dolore e i suoi ricordi, preziosa testimonianza dell’incontro con Nardi e Ballard.
In questi giorni però ce n’è uno in particolare che, addolorato, non riesce neanche a commentare agevolmente a voce, contrariamente alla sua natura istrionica e socievole.
Si tratta di un amante della montagna, un suo esperto conoscitore, un poeta, un uomo colpito dalle avversità della vita ma mai piegato ad esse e forse, proprio per questo, ancor più scosso in questi giorni di fronte alle notizie riguardanti i due alpinisti.
Filippo Crudele ha affidato a Il Capoluogo il suo dolore e i suoi ricordi, preziosa testimonianza dell’incontro con Nardi e Ballard.
Il dolore di un poeta amante della montagna
«Ho un dolore dentro che non si può esprimere a parole» esordisce il poeta amante della montagna.
«Ho conosciuto entrambi: giovani e appassionati, da ammirare.»
«Sono addolorato da giorni sapendo quale sorte ha voluto Daniele in paradiso. Ogni volta che vado al Gran Sasso D’Italia in Abruzzo è per scalare. Sempre di corsa e pronto a sfidarmi su qualche parete o su alla ricerca del ghiaccio effimero dell’inverno.»
«I pensieri sono sempre alle difficoltà della parete o al meteo o agli avvicinamenti e alla via di discesa. A volte però bisogna sapersi guardare intorno e trovare il tempo della lentezza. Preso da mille impegni, conferenze e spedizioni non mi ero mai reso conto che non avevo mai portato mia moglie sulla vetta del Gran Sasso.»
Riflessioni sul tempo che non torna indietro
«Per noi dell’appennino il Gran Sasso è una seconda casa eppure non avevo mai avuto il tempo di farmi una lenta e semplice camminata su per la normale al Corno Grande. Stamattina ho deciso di guardarmi intorno e dentro e siamo andati insieme su… per guardarci intorno con calma. La neve caduta di un autunno clemente, il sole alto ed il cielo pulito con un fresco pungente ma clemente ci hanno accompagnato durante la giornata.»
«Siamo scesi con il calare del sole felici di… per una volta… non andare dietro a tempi e pareti ma concentrati solo sulla straordinaria bellezza delle nostre montagne. Il regalo più bello? La consapevolezza che la natura a volte fa miracoli e ti riporta alle cose importanti.»
«Daniele era un ragazzo eccezionale, sempre sorridente. Ci incontrammo nel 2016. Ora mi fa tenerezza rivedere la foto in cui tiene in mano, in favor di fotocamera, il mio libro di poesie.»
Tom Ballard, “una storia che mi ha emozionato”

«Quando ho conosciuto Tom Ballard al Festival della montagna qui a L’Aquila, feci una ricerca su di lui. La madre Alison Hargreaves inglese e grande alpinista (tra le più grandi) all’età di 27 anni e incinta di Tom al sesto mese scalò l’Eiger che vuol dire orco. All’età di 33 anni scala il K2 e a riscendere una scarica di neve e ghiaccio la travolge proprio sullo sperone Mummery e non viene ritrovata, è rimasta là…»
«Tom aveva soltanto 6 anni, e crescendo diventa un bravissimo alpinista e di recente insieme all’altro alpinista Daniele Nardi decidono di scalare quello sperone inviolato fino ad oggi. Quale voce lo ha portato là contro la volontà della fidanzata che lo supplicava di non andare? Adesso mi piace pensare che sia con la madre come lo era da bambino. Purtroppo, anche Daniele Nardi che ho conosciuto lascia familiari addolorati e un figlio piccolo…
Ho sperato non succedesse anche quando la ragione mi stringeva il cuore…»