Una Cialentata alla Biondi, opposizione all’attacco sulle dimissioni del sindaco
Opposizione all’attacco dopo l’annuncio delle dimissioni del sindaco Biondi: “Il centrodestra dimostra disamore e mancanza di rispetto verso L’Aquila”.
A metà tra ironia e forse involontaria autocritica, l’opposizione di centrosinistra, con Lelio De Santis, definisce come “una Cialentata alla Biondi” le dimissioni del sindaco dell’Aquila, annunciate ieri in conferenza stampa. E sempre in conferenza stampa arriva l’attacco dell’opposizione, alla presenza dei consiglieri comunali Stefano Palumbo, Stefano Albano, Giustino Masciocco, Lelio De Santis, Carla Cimoroni e Angelo Mancini. Presente, tra gli “uditori”, lo stesso Massimo Cialente. Il Passo Possibile, invece, ha convocato per oggi pomeriggio il consiglio direttivo sullo stesso tema.
Ad aprire il fuoco di fila, Stefano Palumbo, che in merito alle motivazioni addotte da Biondi per le sue dimissioni ha ricordato come – alla presentazione di apposito odg – il sindaco si era fatto garante del fatto che i fondi per il Bilancio sarebbero arrivati, per cui si è detto “spiazzato” dalle parole di ieri del primo cittadino, tra l’altro smentite dal sottosegretario Crimi, che ha annunciato che i fondi ci sono e arriveranno in tempo per il Bilancio: “Un vero sindaco – ha detto Palumbo – avrebbe votato e fatto votare quell’odg e ieri a fianco a lui ci sarebbe stato tutto il Consiglio comunale, invece – a parte qualcuno – non c’era nessuno nemmeno della sua stessa maggioranza. Ieri c’è stata la rappresentazione dell’isolamento di un sindaco che cerca maldestramente di uscire dall’angolo. A chi dovrebbe chiedere di quei fondi se non a D’Eramo, che è stato tanto tempo assessore e deputato?”.
A seguire, Stefano Albano che ha voluto sottolineare “l’incapacità del sindaco di gestire la propria maggioranza” e ricordare “le passerelle dei leader del centrodestra per le regionali. Non era il caso di vincolarli a impegni precisi? Biondi ieri ha dimostrato quello che diciamo da sempre, ovvero che questa amministrazione è più concentrata alle carriere personali che non a risolvere i problemi della città e lui è stato il primo, col tentativo di candidarsi alla presidenza della Regione, ad avallare questo percorso”.
“Biondi non è una vittima, ma è il carnefice rispetto alla situazione che si è creata” ha poi aggiunto Giustino Masciocco. “Occorre verità rispetto ai rapporti di forza nella maggioranza. Per il suo gruppo dovrà rinunciare a Piccinini o alla Mannetti“, mentre “la nomina di Daniele è una polpetta avvelenata che è sfuggita al suo controllo”.
Di “Cialentata alla Biondi” ha invece parlato Lelio De Santis. “Che siano dimissioni vere, se Biondi non è capace di formare una Giunta di persone per bene fuori dai condizionamenti dei partiti.
“Sono due anni che Consiglio e commissioni sono paralizzati, segno del disamore e della mancanza di rispetto per la città. L’amministrazione della città è stata sfruttata come trampolino per le carriere politiche, non si può chiedere più nulla a questa città: siano vere dimissioni”.
In chiusura Angelo Mancini, il quale ha fatto un bilancio negativo dell’attività degli assessori eletti in regione, sottolineando che l’attuale crisi rappresenti “solo una stupida spartizione di piccole poltrone“.