Accord Phoenix inadempiente, la replica del Tecnopolo

La replica del Tecnopolo: il distacco dell’energia elettrica causato dall’inadempimento da parte di Accord Phoenix.Avevamo trasmesso l’avviso 3 giorni prima
Risponde così la Neon appalti srl, concessionaria per conto del Comune dell’Aquila per la gestione della struttura rispetto alle osservazioni mosse dalla Accord Phoenix in occasione della conferenza stampa di ieri.
Neon Appalti che sottolinea la “Massima attenzione alla sicurezza di personale, mezzi e attrezzature da parte nostra: abbiamo il dovere di garantire l’integrità economica dell’intero complesso tecnologico-industriale”
A parlare è Roberto Romanelli, direttore del Tecnopolo.
“In premessa, il Tecnopolo d’Abruzzo è un complesso tecnologico-industriale di 176mila metri quadrati in cui vengono forniti servizi altamente performanti (fibra illimitata, conduzione di impianti di nuova generazione, presìdi manutentivi e di vigilanza h24 e altro ancora) che hanno reso il polo stesso punto di vanto e attrazione nel mondo industriale della città capoluogo. Tanto è vero che negli ultimi due anni si sono insediate diverse realtà di fuori regione, nonché multinazionali, che hanno implementato di fatto il numero dei lavoratori occupati in svariate centinaia.
Andiamo con ordine: per quanto attiene alla contestazione della qualità del servizio offerto dalla nostra società come corrispettivo del canone di housing da loro versato, vanno fatte delle precisazioni.
Va anzitutto precisato che la attuale situazione di inadempimento della Accord Phoenix segue ad altre analoghe situazioni di inadempimento rispetto alle quali è solamente per il senso di responsabilità del Tecnopolo che lo stesso non si è avvalso del proprio diritto, contrattualmente previsto, di sospendere le proprie prestazioni ai sensi dell’art. 1460cc, pur essendo stato necessario ricorrere a solleciti, diffide e ben tre decreti ingiuntivi adottati dal Tribunale di L’Aquila a carico di Accord Phoenix.
Proprio per evitare disagi e inconvenienti all’azienda e ai lavoratori interessati abbiamo anticipato la comunicazione del distacco con una mail certificata che indicava perfettamente giorno e ora in cui si sarebbe proceduto alla sospensione dei servizi e delle forniture, e cioè alle 17 di venerdì 15 marzo.
Avremmo potuto inviare la Pec anche solo 24 ore prima della cessazione, come previsto da contratto, ma l’abbiamo anticipata di due giorni proprio al fine di far assumere alla Accord tutte le più opportune cautele in ordine a personale e attrezzature. Fuori luogo quindi tutte le esternazioni relative ai disagi che sarebbero stati vissuti dai lavoratori a causa della mancanza di preavviso.
Da parte nostra viviamo con sconcerto, sorpresa e perplessità i messaggi ambigui e ingenerosi (“In altre regioni questa cosa si può chiamare con un termine…..”) espressi in conferenza stampa. Accuse infamanti che presuppongono da parte nostra l’inevitabile ricorso ad azioni di tipo legale finalizzate a tutelare la nostra onorabilità.
Nonostante le accuse che ci vengono mosse, e soprattutto per tutelare i lavoratori della Accord Phoenix che non per nostre responsabilità vivono una situazione di grave disagio, ci auguriamo che la querelle si risolva in brevissimo tempo e per questo siamo comunque disponibili a ripartire immediatamente con la fornitura dei servizi non appena l’azienda Accord provvederà a onorare le proprie obbligazioni”