L’Aquila, guerriglia tra forze di centrosinistra nella crisi in Comune

Tutti contro tutti. Dopo le dimissioni di Biondi, è guerra interna tra le varie anime del centrosinistra. Aspre critiche a Il Passo Possibile
Se il centrodestra non è in gran forma, visti i litigi e le discussioni tutte interne ai partiti della maggioranza del Comune dell’Aquila, non sta certo meglio la coalizione (o quello che ne rimane) di centrosinistra, che nel 2017 aveva sostenuto la candidatura a Sindaco di Americo di Benedetto con una compagine definita allora “civico-progressista”.
Crisi di maggioranza, Biondi traballa e c’è chi fa un “Passo Possibile” verso di lui
Dopo un anno e mezzo di guerre intestine, più o meno velate, il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi non ha retto più ed ha rassegnato le dimissioni, con la scusa dei 10 milioni di euro per chiudere il bilancio a fronte delle maggiori spese e delle minori entrate dovute al sisma 2009. Soldi che, come ha confermato il sottosegretario Crimi, arriveranno in settimana con il “Decreto Catania”. Ha teso la mano a Biondi, nel maggior momento di crisi della propria maggioranza, proprio l’avversario al quale aveva strappato la vittoria nel 2017: Americo Di Benedetto. Il portavoce del Passo Possibile, consigliere comunale e consigliere regionale, ha con un comunicato stampa lanciato la sua offerta a nome del gruppo consiliare più numeroso dell’opposizione:
«Biondi predisponga una proposta di governo che affronti le priorità improcrastinabili, presentando una squadra di elevata competenza non riconducibile a nessuna delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale. Questa è l’unica ipotesi sulla quale Il Passo Possibile sarebbe disposto a valutare una sua diversa posizione“.
Parole chiarissime: per Di Benedetto se Biondi decidesse di mettere in piedi un governo “tecnico”, il Passo Possibile sarebbe pronto a sostenerlo.
Maretta nel centrosinistra, il segretario regionale del PD contro la posizione di Di Benedetto
Non l’hanno digerita bene in casa Partito Democratico la mano tesa da Americo Di Benedetto a Pierluigi Biondi. Il “Passo Possibile”, infatti”, oltre allo stesso Di Benedetto e agli eletti Paolo Romano ed Elia Serpetti, ha in squadra altri due fuoriusciti del PD: Emanuele Iorio e Antonio Nardantonio. Il Segretario del PD abruzzese, Renzo Di Sabatino, ha accusato il neo eletto consigliere regionale della civica di Legnini, ritenendo inaccettabile la proposta di sostegno al centrodestra. E si è spinto più in là, scrivendo che «Tutto questo non è in linea con il nuovo progetto politico inaugurato durante le regionali e portato avanti sotto la guida di Giovanni Legnini. La strada che abbiamo deciso di percorrere non permette inciuci o accordicchi. In questo momento non possono esserci scialuppe di salvataggio, simili scelte non potrebbero essere giustificate dagli aquilani».
Parole che hanno fatto infuriare lo stesso Di Benedetto, che ha risposto stizzito:
«Porto a conoscenza del “nuovo” Segretario regionale PD che sono stato candidato a Sindaco dell’Aquila non dal PD. Questo lo sanno anche le pietre in città e non solo. Tranne lui». «A L’Aquila non esiste una coalizione di opposizione (fu sciolta il giorno dopo la sconfitta. La mia, chiaramente…) e quindi nessuno, men che meno il PassoPossibile è sotto l’egida, la supervisione e il “direttorio” del PD ancor meno se regionale«. Ed aggiunge: «A L’Aquila città prendo tanti voti quanto tutto il PD messo insieme.A L’Aquila abbiamo problemi ben più importanti da risolvere e, il Segretario regionale PD, con questa sua levata d’ingegno, non contribuisce minimamente a farlo».
Anche Elisabetta Vicini a sostegno di Americo: “Legnini chiarisca se le liste di centrosinistra sono alleate del Pd o dobbiamo aspettarci il fuoco amico”
Anche la consigliera comunale d’opposizione Elisabetta Vicini, eletta tra le fila dei socialisti, interviene in supporto del collega di banco Americo Di Benedetto:
«In merito all’attacco sferrato dal segretario regionale del PD al Passo Possibile, chiedo all’autorevole voce di Giovanni Legnini, tirata in ballo da Di Sabatino, di prendere posizione. Chiarisca se le anime cittadine di centro sinistra distinte dal PD siano da considerarsi alleate da rispettare, pur nelle loro diverse espressioni, oppure antagoniste da aggredire quando si disallineino dalle posizioni PD. Sarebbe utile a ciascuno comprendere, una volta per tutte, se possiamo dialogare o dobbiamo prepararci all’offensiva del fuoco amico ogni qualvolta quelle differenti sensibilità emergano».
Maretta nel centrosinistra, il PD aquilano non ci sta ed interviene per bocca del suo Capogruppo in Consiglio Comunale
Con una lettera aperta indirizzata ai colleghi di opposizione, il Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio a L’Aquila Stefano Palumbo interviene nella guerriglia tra liste civiche e PD.
«Sono stato- scrive Stefano Palumbo – colui che più di ogni altro in questi due anni ha cercato di tenere unite le due anime interne al PD emerse a seguito delle primarie per le elezioni comunali, fino a dovermi arrendere quando la spaccatura, divenuta insanabile, ha portato alla fuoriuscita dal gruppo consiliare di ben tre consiglieri su cinque. Nonostante questo, ho continuato a lavorare mantenendo un rapporto di collaborazione nei confronti del gruppo del Passo Possibile in cui i consiglieri usciti dal PD erano confluiti, convinto che ci fosse un obiettivo comune da portare avanti, più alto delle divergenze di carattere personale, quello dell’opposizione nel ruolo che i cittadini aquilani hanno democraticamente deciso di assegnarci».
Stefano Palumbo (Pd), la posizione del Passo Possibile mi lascia spiazzato
Maretta nel centrosinistra, per Stefano Palumbo (Pd) i consiglieri Iorio e Romano (Passo Possibile) non hanno rispettato la parola data
La pietra tombale la mette Massimo Cialente, ex sindaco della città, che in una lunga nota dedicata al momento difficile del consiglio comunale, quando parla della sua area di appartenenza politica sbotta:
Lo stesso ballottaggio è stato farsesco, inspiegabile.
Quando manca la politica, si va avanti alla giornata. Senza etica della responsabilità, senza valori fondamentali, senza distinguo.
Leggo che alcuni consiglieri di opposizione sarebbero pronti a sostenere Biondi con una giunta tecnica. A parte che la città ha bisogno di politica e non tecnici, ma qualcuno si è posto il problema di quale sia l’impostazione che sinora Biondi ha avuto?
Solo politiche di destra e xenofobe. Ma quegli ordini del giorno vergognosi?
Un commissario sarebbe mille volte meglio, almeno porterebbe avanti tutti i lavori oggi bloccati.