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Parco Murata Gigotti, SOS caduta alberi: appello della Protezione Civile al Comune

22 marzo 2019 | 15:49
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Parco Murata Gigotti, SOS caduta alberi: appello della Protezione Civile al Comune

Continuano a cadere alberi, a causa del vento, nel boschetto del Parco di Murata Gigotti. Gruppo Protezione Civile di Coppito: «Serve manutenzione».

Ogni inverno il fenomeno si ripete alle prime violente raffiche di vento e la Pro Loco di Coppito, che gestisce l’Area di accoglienza del Parco di Murata Gigotti, segnala puntualmente la situazione al Comune dell’Aquila, «senza ottenere risposte».

Circa venti pini neri sono caduti nell’inverno appena alle spalle. Numeri che si ripetono pressoché ogni anno e che portano l’Associazione Pro Loco a richiedere, da parte dell’ente comunale, urgenti lavori di manutenzione.

«Come associazione che vive quotidianamente il Parco, che, è bene precisare, è sottoposto a vincolo monumentale – spiega alla redazione del Capoluogo Giosafatte Capulli, Caposquadra Gruppo Protezione Civile Pro Loco di Coppito – assistiamo ai danni che il maltempo ed il vento in particolare, ogni inverno, provocano al boschetto. Abbiamo comunicato al Comune, con una mail indirizzata al sindaco dell’Aquila, agli assessori all’Ambiente, al Patrimonio e alla Protezione Civile e ai responsabili degli uffici di riferimento, in data 23 febbraio, la necessità “di mettere in sicurezza l’intera area boscata, dopo aver effettuato un sopralluogo da parte del personale competente”».

Individuare gli alberi pericolanti, le piante malate e, quindi, rimuoverli. Questa l’urgenza evidenziata dal direttivo della Pro Loco di Coppito che, attraverso Capulli, sottolinea: «Il Parco è pubblico e, in quanto tale, è molto frequentato. La caduta dei pini neri costituisce un pericolo per l’incolumità di tutti coloro che lo frequentano, grandi e piccoli, e dei giovanissimi alunni delle scuole situate proprio nel perimetro interno del parco».

L’Associazione, quindi, ha comunicato la propria disponibilità a mettere a disposizione, gratuitamente, i proprio volontari di Protezione Civile, per effettuare i lavori di manutenzione degli alberi sradicati e rimuovere quelli ritenuti pericolanti. «Si attende, già da settimane, una risposta da parte degli uffici competenti. Uno dei pini neri caduti lo scorso febbraio ha, inoltre, buttato giù una quercia secolare: gli alberi sono ancora lì, nessuno li ha rimossi».

Parco Murata Gigotti, i precedenti.

La storia delle problematiche relative alle alberature di Murata Gigotti, del resto, non è nuova. La Pro Loco di Coppito, che gestisce l’area di accoglienza e il casale annesso dal 2009, segnala annualmente il problema agli organi comunali e si occupa gratuitamente e direttamente, con il proprio personale, dell’attività di manutenzione dell’area boschiva.

Nel febbraio dello scorso anno, però, l’opera di rimozione degli alberi, effettuata gratuitamente da parte del Gruppo di Protezione Civile, facente capo alla Pro Loco stessa, è stata seguita da numerose polemiche e da un esposto presentato presso la Procura della Repubblica dell’Aquila, dal presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari, a carico di Giosafatte Capulli. Un atto con il quale il Presidente Tinari aveva deciso di fare chiarezza sulla vicenda, in seguito alla “denuncia” a mezzo stampa – di stato di degrado del parco e piante secolari tagliate – mossa da Giuseppe Romano, presidente dell’Associazione “Coppito nel cuore e nell’anima”.

Una vicenda, poi, chiusa con l’archiviazione del Giudice per le indagini preliminari, poichè: “Il fatto non costituisce reato per mancanza dell’elemento soggettivo della fattispecie criminosa o perché comunque manca la prova della sussistenza del suddetto elemento e perché le indagini condotte hanno accertato che l’indagato, in qualità di membro dell’Organizzazione di Volontariato “Pro Loco di Coppito”, che cura la gestione del Parco con il Comune dell’Aquila, ente proprietario dell’area, ha provveduto a far tagliare le piante in questione, ritenendo le stesse pericolose per la pubblica incolumità”. Gli strascichi, però, portati non solo dal vento che spezza le piante alle radici, si sentono ancora e, per quest’anno, hanno fermato l’attività di manutenzione, in attesa di una risposta dalle sedi competenti.