Sulmona, Il Punto nascita è a rischio ed il nuovo Assessore alla Sanità cerca la sponda dei direttori generali

23 marzo 2019 | 16:03
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Sulmona, Il Punto nascita è a rischio ed il nuovo Assessore alla Sanità cerca la sponda dei direttori generali

A rischio il Punto nascita di Sulmona, il neo Assessore alla Sanità si incontra lunedì con i direttori generali

Il decreto ministeriale 10 del 2015, ha rimodulato i punti nascita della Regione in attuazione dell’accordo Stato Regioni. Il decreto evidenzia bene che nella fase di razionalizzazione e riduzione progressiva dei punti nascita si devono comunque garantire tutte le attività sanitarie pertinenti e necessarie per accompagnare in sicurezza tutte le gravidanze sino al momento del parto. E demanda ai direttori generali l’adozione dei provvedimenti connessi alla riorganizzazione.

«Tenuto conto – ha sottolineato l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verí – che il punto nascita di Sulmona non è stato ancora oggetto di chiusura a seguito delle interlocuzioni con il Ministero e con Agenas, la Regione invita i direttori generali a mettere in sicurezza tutti i punti nascita e a maggior ragione quelli che, interessati alla razionalizzazione, non hanno ancora disattivato le proprie attività»

Punto nascita di Sulmona, lunedì incontro con l’Assessore Verì

Lunedì prossimo si terrà, presso la ASL dell’Aquila, un incontro già programmato dall’assessore Verì, nel corso del quale verificherà se i direttori generali hanno adempiuto alle prescrizioni regionali: «l’Assessore ha confermato l’impegno affinché ci sia la massima collaborazione per risolvere eventuali criticità e problematiche che potrebbero interessare anche il personale».

Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio – svelava Il Germe – è stato trasmesso in Regione il documento che, in sintesi, ufficializza il parere negativo espresso a fine ottobre dal Comitato percorso nascite nazionale.

Il parereesprimeva contrarietà rispetto alla prospettiva di mantenere aperto il punto nascite di Sulmona, nonostante l’azione della Regione che aveva costruito “apposita istanza per la deroga alla Chiusura del Punto Nascita” ricordava l’allora consigliere regionale Maurizio Di Nicola.

Una decisione arrivata come un fulmine a ciel sereno nello scorso ottobre e che viene però confermata dal documento arrivato pochi giorni fa.

“In relazione al percorso nascita – si legge nel documento – rimangono in attesa della comunicazione al Cpnn dell’avvenuta chiusura del PN di Sulmona. In considerazione tra l’altro del ritardo con cui la Regione sta procedendo nella attuazione della rete ospedaliera si chiede di definire un piano di attivazione della rete corredato da un cronoprogramma di: riduzione degli eccessi di discipline, attivazione delle reti di tempo-dipendenza, attivazione della rete per l’emergenza territoriale con particolare riferimento alla riorganizzazione delle centrali operative ed alla riconversione dei punti di primo intervento, attivazione degli ospedali di comunità, chiusura del punto nascita di Sulmona”.

Insomma la Regione, per il Ministero, è in ritardo su tutto: sulla riconversione dei punti di primo intervento, sulla riorganizzazione delle centrali operative, sull’attivazione della rete di protezione in caso di chiusura del punto nascita, rete che comprende il servizio di trasporto in emergenza neonatale (Sten) e il servizio di trasporto assistito materno (Stam).

Un ritardo che potrebbe costare alla Regione Abruzzo il mancato incasso di 70mila euro per il raggiungimento dei Lea.