L’Aquila, Keep on rollin’, il capoluogo nel nuovo libro dello scrittore Luca Centi

Esce oggi, 26 marzo, il nuovo romanzo di Luca Centi ‘L’Aquila, Keep on rollin’!’, edito da Edizioni Piemme. Il Capoluogo ha incontrato l’autore per fare il punto sulla nuova pubblicazione e sul suo percorso editoriale.
Esce oggi, 26 marzo, il nuovo romanzo di Luca Centi ‘L’Aquila, Keep on rollin’!’, edito da Edizioni Piemme.
Come si intuisce dal titolo, il romanzo è ambientato a L’Aquila, città natale dell’autore, dieci anni dopo il terremoto del 6 Aprile 2009.

L’Aquila, Keep on rollin’!: la trama
La vita è tornata a scorrere ma per la sedicenne Alice non è più la stessa: lei aveva otto anni e da allora ha chiuso in un baule un nastro rosso e il suo microfono, decisa a non cantare più, per niente al mondo. Soltanto Erica e Tommaso, i suoi migliori amici, conoscono il vero motivo di questa scelta. Alice non aveva confessato il suo segreto neppure a Valerio, il ragazzo che le ha appena spezzato il cuore. Il potere della musica, però, è più forte di qualsiasi muro, e un giorno Alice si ritrova a rispondere all’annuncio di un ragazzo misterioso, che si fa chiamare White Rabbit e cerca una cantante per il suo gruppo rock. Chissà se, insieme alla voglia di suonare, Alice potrà ritrovare anche il sorriso.
Il Capoluogo ha incontrato l’autore del romanzo, Luca Centi, per fare il punto sulla nuova pubblicazione e sul suo percorso editoriale.

Come è nata l’idea di questo romanzo?
L’idea è nata durante una conversazione con le mie due editor. Avevo questa storia in mente da anni, ma non ero ancora riuscito a trovare la chiave di lettura giusta, il modo corretto di raccontarla. Ero indeciso sull’età della protagonista, sul registro da utilizzare, avevo difficoltà a caratterizzare i personaggi. Ma è bastato parlare con loro per schiarirmi le idee. Finita la conversazione avevo un tempo, avevo un’età, avevo un background, le basi per costruire la storia insomma.
Come mai hai deciso di ambientare il romanzo proprio a L’Aquila?
L’Aquila non è solamente un’ambientazione ma un personaggio a tutti gli effetti. L’Aquila viene vista attraverso la vita e i ricordi dei protagonisti, assume una forma concreta, non più solo un insieme di strade e piazze. Sono trascorsi dieci anni dalla pubblicazione del mio primo romanzo, dieci anni dal terremoto dell’Aquila. Un anniversario per entrambi e questo mio ultimo romanzo è la via che ho scelto per onorarlo.
Puoi dirci brevemente qualcosa sulla storia?
La storia come dicevo è ambientata a L’Aquila ed è raccontata da un’adolescente in conflitto con se stessa. Una ragazza che ha sempre amato cantare ma che, col sisma del 6 aprile, ha perso tutte le sue certezze e non solo quelle. Una ragazza che ritrova la forza di andare avanti ed esprimere se stessa attraverso la musica.
È un romanzo diverso dai tuoi precedenti lavori. Sempre uno young adult ma senza elementi fantasy.Come mai questa scelta?
Amo sperimentare. Ho esordito con un romanzo fantasy di stampo classico, ho proseguito toccando elementi steampunk e urban fantasy e successivamente storico-fantastici. Non sono in grado di frenare le idee né mi piace essere rinchiuso in un’etichetta. Lascio semplicemente che le idee viaggino liberamente nella mia testa e solo in un secondo momento provo a incanalarle verso un genere. Sono loro a scegliere me e non viceversa.
Prossimi lavori? Qualche anticipazione?
Al momento ancora niente di certo. In estate un mio romanzo verrà tradotto in Cina e in autunno di un altro ancora verrà realizzato un audiolibro. Sono felicissimo ed emozionatissimo! Però è troppo presto per dire dove mi condurranno le idee che mi frullano in testa!